Home CRONACA Celebs BERETTINI PERDE SEMPRE? Il WEB INSORGE: TROPPO SESSO CON LA SATTA!

BERETTINI PERDE SEMPRE? Il WEB INSORGE: TROPPO SESSO CON LA SATTA!

Il campionissimo del tennis sconfitto anche a Stoccarda si lamenta per un nuovo infortunio al basso ventre. E sui social si scatena il tiro al piccione: troppo sesso con la sua bella fidanzata ex velina.

melissa satta
melissa satta

Matteo Berrettini, il talentuoso tennista italiano degli ultimi 40 anni, si trova al centro di un’accesa polemica sui social media. Che lo accusano senza mezze misure di essere “spompato” dalla sua relazione con Melissa Satta e di pensare solo alle pubblicità gettando ombre sul suo futuro di campione. È un peccato originale essere bello e ricco? Dalla finale di Wimbledon al letto di Melissa Satta, sembra esserci un salto carpiato. Berrettini si ritrova in questa situazione contro la sua volontà. Da qualche settimana, è diventato vittima dell’umanità scandalizzata dal gossip: “sta con Melissa Satta, è tutto finito”. Per l’italiano medio, il sesso degli atleti funziona come quello degli angeli: non va mai indagato. Perché se un campione, non sia mai, scoprisse le gioie del sesso, finirebbe per vagare senza scopo sui campi, privo di energia e senza concentrazione. Questo è il triste destino dei nostri migliori talenti: risucchiati dal vortice della passione, distrutti dalle maratone sessuali. Ma attenzione, questa teoria sembra valere solo per i campioni al maschile. Non si trova nulla nella casistica del pettegolezzo riguardo a donne spompate da attraenti compagni. Crisi fisica, troppi infortuni, condizione approssimativa? Macchè, la colpa è delle notti in bianco. Matteo Berrettini perde solo perché “ora sta con Melissa Satta”!

E così è successo di nuovo a Stoccarda, la scorsa settimana. Berrettini ha perso da Sonego al primo turno e se n’è andato in lacrime dal campo. Un altra partita maledetta, tra infortuni e sconfitte, in questi mesi sfortunati. Appena la notizia si è diffusa online, sui social media è apparito un commento sprezzante e rancoroso: “S’è montato la testa, fa la bella vita. Sta con Melissa Satta”. E poi si sono levati i clamori della massa di haters, come se la bellezza dell’ex velina li facesse scattare come un coro stonato.

Non c’è dubbio che Matteo Berrettini sia il miglior tennista italiano degli ultimi 40 anni. Certo, c’è anche Sinner, ma Berrettini è ancora il punto di riferimento. Oltre alla sua storica finale a Wimbledon, ha vinto il Queen’s. Era lì, dietro a Federer e Nadal che si salutavano affettuosamente durante l’addio dello svizzero, accanto a Djokovic e Tsitsipas. Fa parte di quel gotha. Era il numero 6 del mondo e ora è sceso al numero 21. Ma in Italia, il 21 non va più bene, non è accettabile. Appena una decina di anni fa, sarebbe stato considerato un eroe nazionale. Ma ora non c’è più indulgenza: se a 26 anni pensi a fare soldi con le pubblicità anziché vincere tornei, sei considerato irresponsabile, almeno secondo il tribunale dei commentatori online. Il metro della soddisfazione si è ridotto a un centimetro. Le dimensioni non sono importanti, almeno non per noi.

Ultimamente, Berrettini paga il prezzo di tutto: la sua bellezza, la sua fama e la sua straordinaria abilità nel tennis. Sfrutta queste qualità firmando contratti con gli sponsor. Ma se vuoi sopportare il peso di tanto successo, devi dimostrare costantemente la tua eccezionalità. Non è permesso perdere al primo turno, ritirarsi o scivolare nella classifica. E se ti accompagni con una donna bellissima, diventa il peccato degli altri. È la cultura dell’invidia o forse solo dell’invidia. In ogni caso, è un tratto tipico di chi non ha successo: il ragazzo ne risente a causa degli sforzi sessuali, vittima dell’ennesima mantide. Vi ricordate di Borg distrutto da Loredana Berté? O dell’infelice Icardi rovinato dalla ninfomane Wanda Nara? Sembra che non siamo cresciuti oltre la commedia sporca degli anni ’70. È un po’ ridicolo vedere questa deriva pruriginosa e accusatoria. Come se Berrettini, prima di incontrare Melissa Satta, fosse un angelo puro. Dopotutto, è ben noto che i tennisti e le tenniste vivono in uno stato di semi-castità, giusto? Belli, ricchi e spirituali.

Il punto è che gran parte della critica, indipendentemente da tutto, segretamente aspettava il fallimento di questo campione destinato al successo. La frustrazione, le imprecazioni e il veleno fanno parte dello stesso spartito. A volte, la mediocrità è meno imbarazzante dell’eccellenza. È più in linea con l’identità di base dei tifosi, che si tratti di calcio, tennis o del Festival di Sanremo. Vivere al di là delle nostre possibilità alimenta illusioni che non possiamo permetterci. E Berrettini, colpevolmente, vive al di là delle nostre possibilità. E quindi se perde è solo colpa della bella vita.

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Genovese di nascita e milanese d’adozione, è un giornalista, direttore di riviste e agenzie di stampa. Ha diretto testate storiche quali «Eva 3000», «Vip», «Ora», «Di Tutto», «Nuova Epoca», «Top Salute», «Corona Star’s». Attualmente lavora come autore di cinema, documentari e serie TV. Ha girato La banda del Buffardello e Il manoscritto di Leonardo da Vinci, il suo primo film come sceneggiatore. Ha fatto il ghost writer per molti VIP e ha scritto racconti sotto pseudonimo. Con la Newton Compton ha pubblicato Le dieci chiavi di Leonardo e L’enigma di Leonardo.