La scena è da film quando Donald Trump fa il suo ingresso trionfale nel ristorante “Versailles” e lancia la frase più amata dai frequentatori del locale: “Offro io!”. Appena uscito dalla corte federale di Miami, dove è stato incriminato per ben trentasette reati, l’ex presidente degli Stati Uniti si rivolge ai suoi entusiasti fan con un accattivante “Food for everyone”, ovvero “mangiate tutti a spese mie”. La platea di ammiratori si scatena in un fragoroso applauso, come se avessero vinto alla lotteria. Si alzano in piedi e si accalcano attorno al tycoon, che si concede alle foto ricordo, stringe mani e punta il dito indice come solo lui sa fare per gratificare i suoi sostenitori.
Eccolo, Trump, nel rinomato ristorante cubano “Versailles”, situato nella vivace Little Havana di Miami, Florida. Un locale famoso in tutto il mondo, con prezzi alla portata di tutti: zuppa gallega a soli 9 dollari, una Caesar Salad a 6, insalate di pollo a 8,50 e persino un filetto a 12 dollari. Quindi, offrire un pasto a una dozzina di persone non avrebbe rappresentato un grande sforzo per il magnate. Tuttavia, secondo quanto riportato dal Miami New Times, Trump ha deluso le aspettative. Nonostante i suoi sostenitori, riuniti nella sala del ristorante, gli abbiano cantato “happy birthday” in anticipo, visto che il giorno successivo avrebbe compiuto 77 anni, Trump se ne è andato con il suo seguito senza pagare il conto.
La sua visita è durata solamente una decina di minuti, appena il tempo per dare un’occhiata al menu senza neanche riuscire a ordinare una patatina fritta. I proprietari del Versailles si sono trovati costretti a spiegare ai delusi presenti che quelle parole di Trump, “food for everyone”, non sono state seguite dai fatti e che ognuno avrebbe dovuto pagare per quello che aveva consumato, se aveva avuto la fortuna di riuscire a ordinare qualcosa.
Che colpo di scena! Una situazione da romanzo. Trump entra come un eroe e se ne va lasciando i suoi sostenitori a bocca aperta, con un gusto amaro in bocca. Sarà stata solo una mossa pubblicitaria? O forse un piccolo lapsus del presidente, distratto dai suoi pensieri legali? Chissà. Ma una cosa è certa, la storia di Trump al “Versailles” sarà ricordata come un capitolo curioso nella sua vita post-presidenziale. Resta solo da chiedersi se il ristorante lo accoglierà ancora a braccia aperte la prossima volta che deciderà di fare un’offerta che non può mantenere.