Chiedi chi era Dillinger. Il personaggio che ha ispirato il nostro daily magazine era un gangster… e su questo non ci piove. Ma non uno qualunque, rappresentava una sorta di “Robin Hood del crimine”, in attività negli anni ’30, durante il periodo della Grande Depressione. Perchè quel soprannome così suggestivo? Per un motivo ben preciso: a conclusione delle sue rapine in banca dava fuoco ai registri contabili su cui erano segnati i debiti delle persone in difficoltà economiche. Uomo dalle mille risorse, non era bello come uno degli attori che l’ha interpretato al cinema – Johnny Depp – ma aveva fantasia ed estro creativo. Sopravvivendo a una sparatoria contro alcuni agenti dell’FBI, evadendo in maniera rocambolesca dal carcere con una pistola finta intagliata di nascosto col legno di uno scaffale, rapinando alcune stazioni di polizia. E ancora… cambiandosi i connotati con un intervento di chirurgia plastica e facendosi cancellare le impronte digitali.
Chiedi chi era Dillinger
Il suo nome completo era John Herbert Dillinger. Operava insieme ad altri criminali, la cosiddetta “The Dillinger Gang” o “The Terror Gang”, che venne in tutto accusata di 24 rapine in banca e di 4 rapine a stazioni di polizia. Una crew ante litteram, con licenza di delinquere, con Dillinger rappresentato dai media come una sorta di eroe dalla personalità scoppiettante ed elegante. Abiti eleganti e stile fascinoso, benchè fosse considerato dall’FBI il nemico pubblico n. 1, in un momento di grave crisi economica il popolo apprezzava molto l’immagine di “paladino” dei deboli. Anche se, in fondo, lui perseguiva solo il suo personale scopo economico.
Il primo arresto
Nel 1924 aveva 21 anni, sposatosi con la prima moglie cercò di metter su casa a a Mooresville, Indiana. Senza lavoro il suo matrimonio naufragò. Per un furtarello in una drogheria finì in carcere nell’Indiana, dove entrò in contatto con diversi criminali, tra cui molti rapinatori di banche come Homer Van Meter, che gli insegnò come diventare un “criminale di successo”. Rilasciato nel 1933, all’apice della Grande Depressione, non aveva alcuna speranza di trovare lavoro. Il ritorno al crimine fu l’unica via di fuga.
Una rocambolesca evasione
Nel marzo ’34 Dillinger e la sua banda vengono arrestati a Tucson, in Arizona, e lui venne riportato in Indiana nella prigione di Crown Point.
Un carcere che veniva portato a modello come sicurezza contro le evasioni. Manco a dirlo… Dillinger riuscì ad evadere grazie ad una pistola di legno, intagliata con un rasoio da alcuni scaffali della sua cella. Dopo l’evasione, Dillinger stette con la sua Billie – la nuova fiamma – per un paio di settimane in Minnesota, organizzando una nuova banda.
Tradito da una prostituta
Dopo alcune ulteriori rapine, Dillinger sembrava sparito dai radar degli agenti federali, arrivando a Chicago dove si nascose sotto falso nome. Ignaro che i federali gli stavano alle costole. In modo abbastanza sconsiderato, il gangster, da sempre un tifoso dei Chicago Cubs, si recò spesso allo stadio, anche insieme al suo avvocato. In quei mesi aveva anche espresso il proprio interesse per una possibile chirurgia plastica contattando, attraverso il suo legale, un dottore che era stato arrestato tre anni prima per aver violato l’Harrison Narcotic Act. Dillinger venne sottoposto all’intervento e le sue impronte digitali vennero cancellate. Nonostante tutto, il 22 luglio venne identificato e ucciso da alcuni agenti dell’FBI, fuori da un cinema di Chicago, da cui usciva insieme a due prostitute. Fu proprio una di queste due a tradirlo: gli agenti dell’FBI, in cambio, le avevano promesso un permesso di soggiorno, in cambio. Chiaramente… quella promessa non venne mai mantenuta.
La sua rocambolesca vita in tante pellicole
Una vita come la sua è stata di ispirazione per numero pellicole cinematografiche, alcune anche di pregio e in parte reperibili in rete. Ecco un elenco, dedicato a chi volesse ulteriormente approfondire l’argomento:
Lo sterminatore (Dillinger), regia di Max Nosseck (1945) – Interpretato da Lawrence Tierney
Killers All (1947) – Nel film appaiono filmati di repertorio di John Dillinger
L’impero del mitra (Guns Don’t Argue), regia di Richard Kahn e Bill Karn (1957) – Interpretato da Myron Healey
Faccia d’angelo (Baby Face Nelson), regia di Don Siegel (1957) – Interpretato da Leo Gordon
Sono un agente FBI (The FBI Story), regia di Mervyn LeRoy (1959) – Interpretato da Scott Peters
Dillinger, sceneggiato da David Davidson (1960) – Interpretato da Ralph Meeker
La famiglia assassina di Mà Barker (Ma Barker’s Killer Brood), regia di Bill Karn (1960) – Interpretato da Eric Sinclair
Io sono Dillinger (Young Dillinger), regia di Terry O. Morse (1965) – Interpretato da Nick Adams
Dillinger (Dillinger), regia di John Milius (1973) – Interpretato da Warren Oates
The Kansas City Massacre, regia di Dan Curtis (1975) – Interpretato da William Jordan
The Lady in Red, regia di Lewis Teague (1979) – Interpretato da Robert Conrad
Dillinger: nemico pubblico numero uno (Dillinger), regia di Rupert Wainwright (1991) – Interpretato da Mark Harmon
Dillinger and Capone, regia di Jon Purdy (1995) – Interpretato da Martin Sheen
Nemico pubblico – Public Enemies, regia di Michael Mann (2009) – Interpretato da Johnny Depp