Ode al libero amore, firmata Alberto Angela. Un’ammissione di un certo peso in prima serata su Rai1, proprio quando si fa un gran discutere, con tesi diametralmente opposte, sulla questione dell’omosessualità. «L’uomo romano culturalmente era bisessuale. Un imperatore come Claudio, che era etero, era visto in modo un po’ strano, come una sorta di eccezione in questa società. Giulio Cesare era bisessuale», ha raccontato Alberto Angela, affidandosi alla storia ed evitando l’ideologia, per dimostrare che l’amore non è mai uno solo. Strano che nessun politico abbia fino ad ora commentato la cosa.
L’ode al libero amore, firmata Alberto Angela
Alberto Angela è un preparatissimo divulgatore e, che la cosa piaccia o meno, infonde nel suo lavoro la stessa passione e la stessa libertà ereditata dal padre Piero. E quindi, durante la puntata della nuova stagione di Ulisse – Il piacere della scoperta, programma che incarna alla perfezione la missione di servizio pubblico al servizio della formazione culturale degli italiani, Angela junior ha dissertato di un suo cavallo di battaglia: l’impero romano.
Focus su un argomento spesso evitato
Interessante il fatto che Alberto Angela abbia scelto di soffermarsi su un aspetto che spesso viene ignorato, anche dalla scuola. Nell’Antica Roma «le regole erano diverse, l’amore era vissuto in modo libero, non c’erano le categorie omo, etero o bi… C’era l’amore, che doveva essere vissuto in modo naturale». La bisessualità – così come l’omosessualità – a quei tempi rappresentavano la norma, senza classificazioni ed etichette di sorta. Ma si sa, i tempi cambiano e qualcuno attualmente si pone addirittura come ago della bilancia, volendo spiegare a tutti noi cosa sia normale e cosa no, spesso con argomentazioni violente. Come cantava Battisti? “In un mondo che prigioniero è / respiriamo libero io e te…”