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Da uomo a uomo: caro Alessandro, separarsi capita. Ma affrontiamolo con dignità

Da uomo a uomo: caro Basciano, separarsi capita. Ma affrontiamolo con dignità. A me, per esempio, è accaduto più volte nella vita.

Da uomo a uomo
Da uomo a uomo

Da uomo a uomo: caro Alessandro, separarsi capita. Ma affrontiamolo con dignità. A me, per esempio, è accaduto più volte nella vita. Due per la precisione. Se ci limitiamo ai divorzi… E posso dirti che non è mai un’esperienza da cui si esce con il sorriso sulle labbra. Ok, è un fallimento, certo. Soprattutto quando c’è di mezzo un bambino. Non è solo la fine di un amore. Ma qualcosa che coinvolge più profondo, le sfere più intime della propria persona. Perché mette in dubbio la tua paternità, non solo la tua capacità di essere partner e compagno.

Ma la flebo anche no

Ma la flebo, anche no… Anche se fosse vero (e ti auguriamo tutti di no) che tu fossi moribondo in un letto di ospedale quella foto è l’apoteosi del cattivo gusto. Capisco che fosse un modo per avere ragione, per ottenere la simpatia dei follower, per sparare in faccia a Sophie i suoi sensi di colpa: “Tu mi lasci e mi accusi, io sono moribondo in un letto di ospedale…”. Ma, no. Sei un uomo, sei adulto e, soprattutto, sei un padre. E quella foto, in futuro, rimarrà a futura memoria di un momento complicato anche per la piccola Celine. Questo vale per te e vale per lei. Evitate di far diventare un momento così intimo, così doloroso, un modo per cercare follower e likes…

Da uomo a uomo

I panni privati si lavano in famiglia, lontani dai post di Instagram e dalle stories di X, senza dare in pasto a tutti foto come questa, senza spargere ai quattro venti sensazioni, dolori e problemi che devono restare privati. Soprattutto se si ha a che fare con un figlio piccolo. Perché la piccola Celine poi vi giudicherà, e magari non gradirà nel vedere quello che per lei sarà sicuramente fonte di dolore e frustrazione come la separazione dei suoi genitori, buttata in pasto a tutti. Foto patetiche comprese. Ogni tanto, caro Alessandro – e te lo dico da uomo che ci è passato attraverso due volte – bisognerebbe pensare a spegnere il telefonino e affrontare la vita. Quella vera. quella tosta, quella che ti porta magari pochi applausi, ma la consapevolezza di essere un uomo vero. Ricordati che tua figlia ti giudicherà da come ti comporti ora.

Caro Alessandro, separarsi capita

Stai male, ci dispiace (anche se Fedez sembra aver sdoganato l’uso della cartella clinica per l’effetto “poverino” che porta likes). Ma non usare questa flebo come arma contro Sophie: “Lei è cattiva, mi accusa e io – POVERINO – sono qui in un letto di dolore” fa tanto asilo infantile. E non serve a superare i problemi. “Maestra, Sophie mi ha tirato i capelli…”, naaa. Lascia perdere…

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Genovese di nascita e milanese d’adozione, è un giornalista, direttore di riviste e agenzie di stampa. Ha diretto testate storiche quali «Eva 3000», «Vip», «Ora», «Di Tutto», «Nuova Epoca», «Top Salute», «Corona Star’s». Attualmente lavora come autore di cinema, documentari e serie TV. Ha girato La banda del Buffardello e Il manoscritto di Leonardo da Vinci, il suo primo film come sceneggiatore. Ha fatto il ghost writer per molti VIP e ha scritto racconti sotto pseudonimo. Con la Newton Compton ha pubblicato Le dieci chiavi di Leonardo e L’enigma di Leonardo.