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Tonali piange, Zaniolo gioca a poker, Zalewski fa le chat di scommesse. E allora diteci che è tutto normale…

Fa tenerezza il tiro al piccione che i grandi giornali fanno contro Dillinger per nascondere il buco che hanno preso. Da un lato ribadiscono e approfondiscono la nostra inchiesta, dall'altro minimizzano il nostro lavoro. "Tonali e Zaniolo? Lo sapevano tutti", scrive un quotidiano. Bene... E allora perché non l'avete scritto?

Tonali piange
Tonali piange

Tonali piange, Zaniolo gioca a poker, Zalewski fa le chat di scommesse. Permetteteci per una volta a essere noi quelli che inseguiamo in questa inchiesta del calcio malato. Per una volta è Dillinger che riprende e copia, che ripropone e pontifica come stanno facendo da giorni i giornaloni sportivi e no sulle nostre tracce. Cominciamo dalla Gazzetta dello Sport: “Nicola Zalewski, che a oggi non è nel registro degli indagati di Torino”, “Al momento il giocatore sta valutando se rivalersi legalmente su chi ha diffuso la notizia”… e poi la chicca: “Il 21enne giallorosso farebbe parte di una chat a tema scommesse con altri calciatori, ma sulla sua posizione mancherebbero ancora evidenze di un coinvolgimento diretto”.  Beh. quindi è lecito che un giocatore della Roma, chiamato a scendere in campo la domenica, sia in una chat per scommettitori? E allora io che seguo la cronaca nera da vent’anni mi iscrivo a una chat di omicidi??? Ma stiamo scherzando? E poi siamo noi di Dillinger a fare male il nostro lavoro?

Tonali piange e vuole curare la ludopatia?

Ma andiamo avanti con il Corriere della sera: “Sandro Tonali, le scommesse e le lacrime. «Vuole curare la ludopatia»”. Tonali piange. E questo cosa vuol dire? Che – secondo il Corriere – gioca… E non solo a calcio evidentemente. Non è che possiamo girarci intorno. E noi di Dillinger segniamo un altro punto. Fino ad oggi le conferme si accumulano alle conferme. Ma se lo diciamo noi siamo loschi, se lo dice il Corriere, invece, è un gran pezzo di giornalismo. Ma dov’era il Corriere fino a oggi?

Zaniolo giocava a carte sui siti illegali?

E Zaniolo? Che si giustifica dicendo che andava sui siti illegali senza saperlo? Che giocava solo a black jack? E quindi va bene? Lo dice di nuovo la Gazzetta. Che riporta anche le sue parole esatte: “Io non scommetto, e men che meno sul calcio. Ho giocato su delle piattaforme online che non sapevo fossero illegali, ma a poker o a “black jack”. O poverino, non lo sapeva, gioca solo a poker sui siti illegali. Ma stiamo scherzando? Il nostro compito di giornalisti è portare alla luce le storture del calcio e il fatto che un giovane campione che guadagna milioni vada sulle piattaforme illegali a giocare è una notizia. Poi non siamo noi a dare giudizi.

Fagioli ha già confessato

E Fagioli che, dopo la nostra denuncia, ha confessato tutto? Non va bene neppure quello? Il mestiere del giornalista è quello di cercare le notizie, di fare inchieste, di segnalare i problemi. Fabrizio Corona ha dimostrato di avere ottime fonti. E noi di Dillinger ci siamo limitati a riportare quello che questa fonte gli racconta. E, fino a oggi, mi sembra che oltre al fumo ci fosse anche un bel pezzo d’arrosto sotto. L’arrosto che noi vi abbiamo servito in tavola e su cui gli altri, ora, si abbuffano. La cosa più ridicola l’abbiamo letta su un altro grande quotidiano “Era da tempo che negli ambienti del calcio si sapeva che Zaniolo e Tonali scommettevano”. Bello mio, e allora perché non l’hai scritto? Ma non ti vergogni come cronista? Se lo sapevano tutti, perché avete aspettato Dillinger? Avete aspettato l’inchiesta di Fabrizio Corona? Per poi, altezzosamente, con l’aria di chi è più e meglio, ribattere quello che dice?

Noi non condanniamo nessuno, diamo notizie

Noi non condanniamo né Zaniolo, né Zalewski, né Fagioli, né Tonali. Questo sia chiaro. Sono innocenti fino a prova contraria. Non siamo giudici e loro non sono condannati a nulla. Dillinger si limita a riportare quello che le nostre fonti dicono e che – almeno fino ad oggi – si è rivelato credibile. Tanto che una pm sta indagando su questo da tempo.

A discolpa della vostra scarsa vena investigativa, poi, eccovi a sparare falsi scoop: “Corona ha una talpa nella Polizia, ha accesso agli atti della magistratura”. Non è così. Non c’è alcuna rivelazione d’atti d’ufficio, non abbiamo documenti riservati, né atti della magistratura. Fabrizio sta seguendo una pista che, almeno fino ad oggi, si è rivelata capace di scoperchiare un grosso scandalo. lo fa alla sua maniera, con irruenza, dichiarazioni roboanti, sparate.

Fino ad oggi Corona si è dimostrato credibile, o no?

Ma fino ad oggi tutti quello che ha detto ha trovato conferme terze (leggetevi i giornaloni di questi giorni). Vero o no che abbiamo parlato di Fagioli e ha confessato? Che abbiamo parlato di Tonali e Zaniolo e sono sotto inchiesta? Di Zalewski abbiamo solo detto che è stato chiamato in causa anche lui dall’informatore di Fabrizio e, permettetemi, questa allo stato dei giochi è una notizia. Se poi il giocatore che secondo la Gazzetta “frequenterebbe chat di scommesse” vuole denunciarlo e denunciarci. Se vuole farlo anche quello che, per il Corriere, “Piange e vuole uscire dalla ludopatia”, o quello che “Va sui siti illegali ma gioca solo a black jack”, bene. Ce ne faremo una ragione: è un loro diritto. Ma è normale, lo ripeto, che un giocatore di calcio milionario possa bazzicare le chat degli scommettitori? che giochi e scommetta? Boh, saremo noi a sbagliare… Io credo che stiamo facendo solo quello che è il nostro mestiere. Il giornalista…

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Genovese di nascita e milanese d’adozione, è un giornalista, direttore di riviste e agenzie di stampa. Ha diretto testate storiche quali «Eva 3000», «Vip», «Ora», «Di Tutto», «Nuova Epoca», «Top Salute», «Corona Star’s». Attualmente lavora come autore di cinema, documentari e serie TV. Ha girato La banda del Buffardello e Il manoscritto di Leonardo da Vinci, il suo primo film come sceneggiatore. Ha fatto il ghost writer per molti VIP e ha scritto racconti sotto pseudonimo. Con la Newton Compton ha pubblicato Le dieci chiavi di Leonardo e L’enigma di Leonardo.