Potete anche non crederci ma in Italia c’è qualcuno che si lamenta per le tasse… troppo basse! Non si tratta della trama di un film di fantascienza… queste persone esistono veramente e sono tra noi. Respirano la medesima nostra aria, hanno due gambe e due braccia, sono esseri umani al 100%! Rappresentano gli unici milionari italiani, specie rarissima oggetto di futuri studi antropologici, che chiedono una maggiore pressione fiscale. Sono Guglielmo e Giorgiana Notarbartolo che, con la madre 67enne Veronica Marzotto, sostengono l’imposta sui Paperoni. E non solo per una questione di giustizia sociale?
Una richiesta incredibile: Fisco, tassaci di più! Lo invocano i Paperoni buoni italiani
Nobili facoltosi, animati da un preciso senso di giustizia. Rampolli di una famiglia di rango siciliana, dagli antichi lignaggi, che vanta origini medioevali e personaggi illustri che hanno dato un significativo contributo all’isola. Dal punto di vista politico, sociale, militare e intellettuale. Articolata su diversi rami, i Notarbartolo nei secoli hanno collezionato numerosi feudi e titoli nobiliari: due ducati, tre principati, cinque marchesati, una contea ed oltre venti baronie.
Lettera aperta al G20
Sono con convinzione a favore della maggiorazione di tasse per i super ricchi, per loro non è accettabile che la ricchezza sia nelle mani di pochi mentre il resto del mondo sprofonda nella miseria. Con una motivazione sia di giustizia sociale ma anche – a sentire Guglielmo detto “Gullo” – di responsabilità e di dignità personale. Lui, con un patrimonio personale di 80 milioni di euro, con la sorella Giorgiana e la madre, è il sottoscrittore di Tax Extreme Wealth, una lettera aperta ai leader del G20 che chiede una tassazione più alta per i grandi patrimoni. Sono gli unici in Italia, mosche bianche che si distinguono per virtuosismo sociale.
Italia fanalino di coda in responsabilità sociale
Questa lettera è stata siglata da 300 tra economisti, politici e – aspetto maggiormente singolare – da alcuni ricconi della Terra. Si va da Abigail Disney, pronipote di Walt (sì, quello di Topolino) a Marlene Engelhorn, erede del colosso chimico Basf. Lei ha rinunciato al 90% della sua eredità di 4 miliardi di euro per destinarla a varie iniziative con obiettivi benefici. In testa alla lista ci sono 89 inglesi, 64 americani, 30 francesi. Gli italiani sono 3 ed hanno tutti il medesimo cognome: Notarbartolo.
Anche l’Europa si muove
Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz, mica un cretino qualunque, ha spiegato come l’accumulo di ricchezza non porti per nulla ad un aumento della capacità produttiva dell’economia, portando invece a una decrescita dei salari medi e a scelte politiche che ampliano ancora di più il divario fra le classi sociali: chi è ricco lo diventa sempre più, chi è povero soccombe. Sulla tassazione dei multimilionari è online una petizione a livello europeo, firmabile da tutti: Tax the rich, che richiede alla Commissione UE un’imposta europea sulle grandi fortune. Non si tratta di una patrimoniale come alcuni in Italia paventano, che interesserebbe il ceto medio. L’obiettivo sono gli ultramilionari.
Chi è ricco lo diventa sempre più
L’1% dei milionari detiene circa la metà della ricchezza del mondo. Negli ultimi 10 anni i super ricchi del pianeta hanno più che raddoppiato i patrimoni, passati da 5.600 a 11.800 miliardi di dollari. Per ogni dollaro di gettito fiscale solo 4 centesimi provengono da imposte patrimoniali.
Mentre metà dei Paperoni può trasferire una incredibile fortuna pari a 5 mila miliardi di dollari ai propri eredi (esentasse), nel mondo quasi 2 miliardi di persone vivono in Paesi in cui l’inflazione ha superato l’aumento dei salari. Nel nostro Stivale è il il 7,5% delle famiglie a vivere in condizioni di povertà assoluta. In un mondo ideale chi vive nel privilegio ha l’obbligo di restituire
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