Il regista romano a 40 anni dall’uscita di uno dei suoi film più belli, Acqua e sapone, si era pubblicamente domandato dove fosse finita la co-protagonista della pellicola, Natasha Hovey: «Emanavi dolcezza e grazia, la luminosità del tuo viso non poteva non incantare. Dove sei ora, Natasha?». La donna, avvertita da alcuni amici, dell’appello lanciato da Carlo Verdone, con stupore ma con grande disponibilità, si è fatta viva. Chiedendosi come mai per questo intervento affettuoso di Verdone a proposito di un film uscito 40 anni fa? Forse perchè le persone hanno bisogno di leggerezza, con quel che succede nel mondo. Leggerezza, evasione ed un po’ di serenità.
Tutto per amore della famiglia
La 56enne vive oggi col marito, un medico reumatologo francese, e il figlio David, 24 enne. «Dopo Acqua e Sapone e Compagni di scuola, girati con Carlo, e altri lavori per la Rai, alcuni sceneggiati, mi sono trasferita in Francia per amore di mio marito, con cui ho costruito la famiglia che ancora oggi è tutto per me. I miei si sono separati, volevo una vita diversa. Una storia che fosse per sempre. Così sono volata a Parigi e ho sposato il mio compagno, nel 1999, trovandomi a vivere una specie di transfert: il sentimento che avevo per il cinema si è trasformato in un amore assoluto verso mio marito, parigino, e il nostro ragazzo».
Nessun rimpianto sul passato
«A volte ho provato con David a rivedere i film con me ragazzina protagonista, ma una pellicola come Acqua e sapone ha un umorismo che in Francia non è così immediato. Siamo diversi. Mio figlio poi parla poco l’italiano. Nostalgia? Quando sono più malinconica succede che pensi alla carriera che avrei potuto fare e a cui ho rinunciato, vedo tante mie colleghe d’allora che oggi sono attrici affermate. Ma quando mi sento bene sono felice del successo che ho avuto e penso, oh my God, la ragazzina di quei film ha dato forma alla donna che sono oggi».
L’esperienza con un regista già affermato
Lei era una ragazzina di appena 15 anni (16 compiuti sul set), Verdone un comico e regista già affermato. «Io mai avrei pensato di poter lavorare nel cinema. Avevo difficoltà a comunicare, ero piuttosto riservata». Quando fece il primo provino per lui, Natasha era già capace di recitare qualche battuta. Alla prima selezione diede al comico romano una sua foto in cui comparivo truccatissima per una rivista di abiti da sposa. Fu in quel momento che nacque il personaggio di Sandy, la perfetta donna-bambina, modella per la moda.
Una “gattara” in piena regola
Natasha risiede in America con la sua famiglia: «Una mia sorella vive accanto a me, l’altra in Oregon. Mio padre era di Boston, e io ho la doppia nazionalità. Con la mia famiglia però abbiamo scelto di vivere a Miami perché è più vicina al nostro spirito latino. Mi trovo bene, anche se è un posto de matti». Con un gruppo di volontari si occupa del sostentamento dei tanti gatti randagi in città, lei stessa in casa ne ha sei, che vanno e vengono dal salottino esterno della sua casa, allestito su misura per loro. Una perfetta “gattara”, insomma…
In Italia due/tre volte l’anno
«L’Italia? Ci torno due o tre volte l’anno, anche perché mia mamma la adora è si è stabilita a sud di Napoli. La prossima volta andrò a trovare anche Carlo. Intanto può stare sicuro che lo contatterò privatamente».