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Tre litri di droga dello stupro pagati in Bitcoin, di nuovo a processo l’attore Ciro Di Maio

L’ex Carramba Boy è stato già condannato a un anno e 4 mesi con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.

Tre litri di droga dello stupro pagati in Bitcoin. Arriva il nuovo processo per Ciro di Maio, il conduttore tv e attore che era già stato arrestato un anno e mezzo fa con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. Baj Macario, il sostituto del procuratore di Milano, dopo le indagini della Guardia di Finanza di Malpensa, ha chiesto per lui il giudizio immediato.

Tre litri di droga dello stupro pagati in Bitcoin

Ma Cosa è successo? Di mezzo ci sarebbero ben tre litri di droga dello stupro importata in Italia dalla Cina e pagata in Bitcoin. Una quantità non certo per uso personale perché basterebbe a soddisfare praticamente le richieste di mezza Milano. Ed è proprio questo che i magistrati vogliono sapere: cosa serviva tutto quel Gbl? Il gamma-butirrolattone – questo il nome scientifico della sostanza – è nota come extasy liquido.

Genera in piccole dosi una sensazione di euforia e eccitazione sessuale. E – cosa ben più grave – cancella i ricordi di chi ne fa uso. Per questo viene usata per le violenze sessuali, fatta ingerire di nascosto e utilizzata per trasformare chiunque in un burattino alla mercé di chiunque. E Di Maio non è nuovo a reati attinenti a questo tipo di sostanza. Per un reato simile, Gbl spedita dall’Olanda, il 24 agosto 2021 era già stato arrestato e poi condannato a un anno e 4 mesi.

Di Maio ha esordito in tv a fine anni Novanta come uno dei “Carramba boys”, i ballerini del corpo di ballo di Raffaella Carrà, ed è stato condannato dal Tribunale di Milano in primo grado a un anno e 4 mesi e a una multa da 3.800 euro.

Il secondo arresto

Il secondo arresto, che ha visto l’ex conduttore Rai prima ai domiciliari e poi in libertà allo scadere dei termini di custodia cautelare, parte da una spedizione ricevuta dalla Cargo City dell’aeroporto proveniente dalla Cina. La spedizione era stata intercettata dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Malpensa che hanno individuato la droga.

I finanzieri hanno seguito la consegna, seguendo la spedizione fino al destinatario. Il successivo intervento della polizia, lo ha colto in flagranza e ha consentito di sequestrare circa 3 litri di Gbl e di arrestare l’incauto importatore. I finanzieri hanno poi eseguito una perquisizione nell’abitazione dell’arrestato ed hanno trovato altra droga, in gergo detto anche “Gisella” o “Geena”, Cocaina e Mefedrone.

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