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Il match San Marino-Danimarca finisce a schifio…

Il match San Marino-Danimarca finisce a schifio… Una partita dolorosa, in ogni senso, quella fra le due squadre per le qualificazione europee, non solo per la vittoria giunta a venti minuti dalla fine da parte dei Danesi. Il centroavanti del Manchester United, Rasmus Hojlund, afferma di aver ricevuto un trattamento piuttosto violento da parte dei difensori di casa.

Il match San Marino-Danimarca finisce a schifio…

L’attaccante ha rilasciato a fine partita rivelazione shock: “Volevano distruggermi la carriera, colpirmi da farmi male sul serio. Ne sono certo – ha affermato – poiché avendo giocato all’Atalanta capisco bene l’italiano”.

Kjaer lo difende apertamente: “Ginocchiata alla schiena volontaria”

Fra i mille falli subiti, uno in particolare ha fatto esplodere la furia dei danesi, una ginocchiata pericolosissima alla schiena. “L’hanno colpito di proposito, l’intervento era volontario – accusa il difensore del Milan Simon Kjaer -. È assurdo che l’arbitro abbia tirato fuori dal taschino un cartellino giallo. È stato un intervento simile a quello di Zuniga su Neymar al Mondiale 2014, un fallo che costò il torneo all’attaccante del Brasile e che, giustamente, fu punito con l’espulsione.

San Marino respinge tutto al mittente

La difesa di San Marino, per fortuna sta volta a parole, è stata affidata da Alessandro Tosi: “Gli abbiamo solo detto che non si stava comportando correttamente. Ciò che ha fatto non era necessario. Hojlund è un attaccante davvero forte, ma non è stato affatto corretto e ci aspettavamo un comportamento migliore, professionale. Quello che ha fatto durante i festeggiamenti per il gol è stato inaccettabile. Gioca nello United contro difensori che sono molto più abili, fisici e forti di noi, quindi dovrebbe essere abituato a questo tipo di duelli”.

Chiedere scusa? Forse nel mondo che vorremmo… non qui

Parole agghiaccianti quelle di San Marino per giustificare un trattamento del genere ad un giocatore, il quale avrebbe potuto davvero rimetterci la carriera. Ma dov’è finita la sportività? Il rispetto? La professionalità? Nemmeno il coraggio di chiedere scusa. Fateci sapere cosa ne pensate qui sotto con un commento.

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