Aveva appena firmato col Monza lo scorso settembre. Adesso Alejandro “Papu” Gomez è risultato positivo al doping, per un controllo effettuato ai tempi della sua militanza nel Siviglia, a novembre 2022, poco prima di vincere il Mondiale con l’Albiceleste. La sanzione non è certo uno scherzo: due anni di squalifica. Il club monzese ha immediatamente diramato un comunicato: “Ricevuta notifica della sentenza di primo grado, positività frutto di assunzione involontaria di un farmaco, la Terbutalina, per placare un problema di carattere respiratorio. Il club si riserva di valutare i passaggi procedurali”.
Secondo un’indiscrezione pubblicata dal quotidiano Olé, il centrocampista argentino avrebbe appreso del test positivo alla terbutalina “poche ore prima della finale della Coppa del Mondo” in Qatar 2022, che l’Albiceleste ha vinto contro la Francia. Naturalmente questa news ha scatenato in Argentina un vero e proprio terremoto.
E adesso… che succede?!?
L’intento prudenziale del club lombardo, ovvero quello col quale “si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali”), lo vede orientato a supportare i legali del calciatore per le azioni che decideranno di intraprendere. Molto probabilmente con un ricorso in appello contro la squalifica. Una modalità che, di solito, prevede una richiesta di sospensione della squalifica.
Potrebbe perdere il Mondiale e l’Europa League
Per il fatto di essere risultato positivo al controllo antidoping, al giocatore potrebbero essere revocati i titoli vinti con Argentina e Siviglia. Infatti, qualora la sospensione scattasse nel giorno della positività riscontrata, il giocatore non avrebbe più le medaglie conquistate a dicembre 2022 e nel maggio seguente. Una sanzione pesantissima, solo a livello personale: secondo il Codice Mondiale Antidoping, all’articolo 11, la squadra (in questo caso sia la Nazionale che il suo ex club) sarebbe sanzionata con la perdita del titolo solo in caso di violazioni alle norme antidoping commesse da più di due componenti della squadra