Querele e minacce. Intervista esclusiva a Fabrizio Corona su Scommessopoli. “Io non ho paura di nessuno”. Il protagonista dell’inchiesta bomba che ha ribaltato il calcio italiano ci concede in esclusiva un’intervista. In cui racconta gli ultimi convulsi giorni, le minacce e le querele annunciate ma ancora non arrivate.
Insomma, Fabrizio, due settimane di fuoco…
Potete dirlo forte. Mi è successo di tutto. Tanto per cominciare la gente che mi ferma per strada per ringraziarmi per aver avuto il coraggio di fare i nomi. Sono molti di più di quelli che mi insultano. E questo è già un buon risultato…
Ma le reazioni non sono solo positive, hai parlato di minacce su internet?
Su internet, sì. Anche se credo che quelli veramente pericolosi non si mettono certo una maschera da pagliacci per impaurirmi. Infatti sono ben altre le telefonate preoccupanti, mi hanno chiamato per chiedermi di lasciar perdere. Gente inquietante, pericolosa. Quello delle scommesse è un mondo marcio. Mi hanno chiamato per cercare di farmi fare marcia indietro. O anche solo per domandarmi di togliere qualche calciatore dalla lista. Procuratori, emissari, malavitosi. C’è persino chi mi ha offerto dei soldi per ritirare il suo nome o per non farlo in futuro. Mi ha chiamato la madre di uno, la fidanzata dell’altro, l’amico di un terzo. Mi hanno proposto grosse somme. Tanti soldi… altro che le ospitate televisive.
E tu come hai reagito?
Secondo voi dopo sette anni di galera ho paura delle minacce? Di ogni accusa che ho fatto ho le prove: video, foto, registrazione di telefonate. Con tutti quelli che mi sfidano ci vedremo in tribunale e vedremo se, una volta che le mie prove e le mie fonti saranno rese pubbliche, avranno ancora voglia di andare avanti. Quello che mi sento di dire è questo: denunciatemi pure, ma dovete essere ben sicuri di non avere scheletri nell’armadio, perché io mi difenderò nei modi e nei luoghi previsti dalla legge.
Che vuol dire, non è che sono guasconate?
No, so che molti pensano che io sia eccessivo. Ed è vero, a volte il mio è spettacolo. Ma ora basta, siamo andati oltre e io non ho più voglia di scherzare. La mia è un’inchiesta seria. Basata su prove. E andrò fino in fondo. La cosa che mi fa più ridere sono queste minacce di querela a casaccio, da gente che sa benissimo di aver scommesso persino su sua madre. E i giornaloni che fanno? Le inchieste su di me! E poi se dico che una parte dell’informazione è marcia mi sparano contro. Se non era per me Scomessopoli non sarebbe mai venuta alla luce. Se aspettavamo i giornaloni, quelli grandi e seri, non avremmo mai saputi niente. Rivendico con orgoglio il mio lavoro. E non saranno quattro denunce a farmi desistere. Io non ho paura di nessuno.