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Salvini e i taxi volanti: Matteone le spara grosse e Roma diventa Blade Runner

“Stiamo ragionando a Roma di taxi volanti, che per muoversi a Roma è l’unico modo per arrivare in tempo visti i taxi camminanti”, ha annunciato il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini dal palco della riunione degli Stati Generali dell’Intelligenza Artificiale. Dopo l’annuncio delle consegne Amazon coi droni, le suggestioni tecnologiche seducono manche i politici. Una casta che, fino a ieri, viveva a stretto contatto coi “portaborse” (c’è ancora chi li ha, vedi la Meloni con la sua fedele Patrizia Scurti), mangiava piattini veloci alla buvette, subiva gli assalti di Striscia la Notizia e Le Iene per le vie di Roma Capitale e, ogni tanto, cadeva pure su qualche congiuntivo. E’ arrivata l’ora di cambiare passo, guardando dritto negli occhi il futuro.

Matteo come Rick Deckard

Il leghista, come il personaggio interpretato sul grande schermo da Harrison Ford, è strenuamente impegnato a denunciare e perseguire quelli che non si comportano secondo la legge. Ma viene lecito chiedersi a questo punto… chi sono gli androidi? Forse i migranti? E la bella Rachel? Forse… Giorgia?!? E, soprattutto, Roy Batty, che alla fine del film pronuncia la fatidica frase ormai entrata nell’immaginario di tutti (“Ho visto coce che voi umani…”, chi potrebbe essere? Fabrizio Corona platinato biondo?!?

Uno scenario futuristico

Nella scena iniziale della pellicola, in una desolante e distopica Los Angeles, replicanti con fattezze umane vengono impiegati come forza lavoro (probabilmente sottopagata, come nella realtà del nostro Paese), il traffico degli automezzi si svolge sospeso fra i grattacieli, con automobili volanti che sfrecciano lambendo i palazzi. E, incredibile ma vero, se pensate che Salvini abbia mangiato pesante (impepata di cozze troppo piccante?!?) e si sia immaginato tutto in un travagliato incubo notturno… state sbagliando!

Non più fantascienza

I veicoli volanti che sfrecciano nell’aria nel visionario Blade Runner potrebbero, a breve, non essere più solo frammenti di fantascienza. C’è chi si è già messo al lavoro per realizzarli. In termini tecnici, si chiama ‘mobilità aerea urbana’, in inglese ‘urban air mobility’. Salvini, con la sua consueta verve polemicona, dichiara, gonfiando il petto: “A Milano qualcuno ritiene che le auto siano un pericolo e che bisogna venire a lavorare solo in monopattino e in bicicletta: Milano è la capitale del lavoro, lasciateci lavorare”. Per il 2026 potrebbe essere accontentato.

Obiettivo 2026

La data la ipotizza Armando Brunini, amministratore delegato di Sea (Società Esercizi Aeroportuali) che gestisce le strutture milanesi. «Sta nascendo una nuova soluzione di trasporto urbano, i taxi volanti. Mezzi 100% sostenibili da utilizzare per muoversi in città». Al momento, bisogna proseguire a piccoli passi: «Si partirà con trasferimenti su corridoi brevi, collegando gli aeroporti di Malpensa e Linate al centro città». Obiettivo principale quello di essere pronti per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. La prima generazione di velivoli potrà sostenere tra i 40 e i 60 km di percorso, la seconda è in fase di concepimento e coprirà distanze più lunghe, fino a 250 km. Secondo Brunini, la certificazione arriverà tra il 2024 e il 2025, mentre i primi voli a Milano partiranno nel 2026. Allora sì che potremo dire… “ho preso un taxi al volo”!

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