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Questo non lo faccio vedere, quello neanche. Ma non censuro nessuno. Parola di Nunzia de Girolamo!

Nunzia de Gerolamo firma una delle puntate più inutili, autoreferenziali, agiografiche e priva di qualsiasi notizia della storia della tv italiana.

Questo non lo faccio vedere
Questo non lo faccio vedere

Questo non lo faccio vedere, quello neanche. Ma non censuro nessuno. Parola di Nunzia de Girolamo! Ad Avanti Popolo va in scena il nulla. Più di metà della trasmissione è stata realizzata per sfruttare ancora un po’ la scia del successo di share della puntata della scorsa settimana. Quella con Fabrizio Corona. Ed evidentemente la soluzione degli autori è stata quella di buttarla in caciara, visto che, dopo aver promesso di rivelare tutto quello che era in suo possesso, la simpatica presentatrice non ha fatto vedere… nulla!

Questo non va in onda perché mi hanno chiesto di non mostrarlo, quello no perché è un padre di famiglia, quello neanche perché abbiamo avuto una diffida. Insomma. Niente, nada, nulla. Una trasmissione fatta sull’omertà, trasformata com’è triste consuetudine di tanti programmoni in una beatificazione del politico di turno, in questo caso il ministro dello sport Andrea Abodi, canonizzato in studio per aver detto una serie imbarazzante di banalità. “Mandiamo i calciatori ai servizi sociali”. E Antonello Piroso, il cattivo poliziotto: “mandiamoli due giorni a scaricare le cassette al mercato”. Ah, si, bene… chissà che paura!

Per il resto solo scuse ammantate da critichette insulse per i poveri calciatori, bacchettatine da collegio (eh eh eh eh brutto cattivo), frecciate al mostro Corona, discorsoni polverosi e inutili con ex calciatori a loro volta santificati in diretta tv, tutti “Grandi Campioni”, “Esempi per i giovani”, “Fulgidi precursori”. Mamma mia… Difficilmente si è vista in tv una trasmissione tanto inutile, fatta unicamente per surfare sulla scia del 10% di share della scorsa settimana. Un’intervista alla mamma di Fagioli in cui lei si nega dicendo che non vuole farsi intervistare, la De Girolamo che giustifica Fagioli e Tonali (gli altri non li nomina neppure, non sia mai che si rischi la querela) come poveri ragazzi vittime della famiglia, dell’ambiente, della noia…

Poi c’è un timido accenno su Zaniolo. Che si spegne presto nella speranzosa domanda della presentatrice: “Nessuno di voi difende questi giovani calciatori?”. Su, coraggio, qualcuno alzi la mano. Datemi una mano a smontare il caso. Insomma, oltre un’ora di nulla, senza una notizia, pesando ogni parola, scusando questo e quello. E poi via al processo a Fabrizio Corona, con quattro vecchie cariatidi a polemizzare, puntualizzare, pontificare e a negare anche l’innegabile. Mentre la domanda “se non era per Fabrizio chi avrebbe rivelato quello che è accaduto?”. Resta senza risposta. Insomma, la colpa è tutta di Fabrizio che non era “autorizzato a parlare”, che non “era la persona giusta”, che “non ha fatto nessuna inchiesta”.

Il colmo dei colmi è quando Clarence Seedorf dopo aver detto la sua buona dose di banalità, farfuglia qualcosa su minacce ricevute, minacce ai calciatori, malavitosi che chiedono soldi, polizia che interviene “in silenzio” senza che si sappia in giro, situazioni tese avvenute in Italia e in Olanda che lui ha sopportato con l’aiuto della sua famiglia. C’è da saltare sulla sedia. Ma nulla. Quattro sorrisi di circostanza. E tutto viene liquidato con un applauso senza che nessuno osi fargli una domanda per approfondire quello che ha appena raccontato. Ma come? Malavitosi che chiedono soldi? minacce ai calciatori? polizia che interviene in silenzio? Tutto normale? tutto ok? Vero che in studio non c’è Corona, ma qualche domanda in più? Tutto viene spazzato di corsa e nascosto sotto il tappeto.

Ma ecco l’intervista già sentita su mille giornali a Marco Paoloni condannato per calcioscommesse e poi risultato – ma guarda un po’ – innocente. Che alla domanda “Fabrizio Corona ha detto che scommettono il 30%”, si dimentica la risposta probabilmente concordata e se ne esce con un “No, secondo me sono di più”… E ancora “A sentire il discorso di Fagioli deve uscire ancora tanto altro”. Per poi finire con “Alcuni di quelli che scommettevano allora oggi sono dirigenti della FIGC, della Lega di serie C. Molti sono ancora in serie A. Ho scommesso con loro, ne conosco tanti”. Ma allora fuori le identità degli scommettitori! diteci chi sono! No, la buona Nunzia che fa? Butta subito acqua sul fuoco: “Non possiamo fare nomi, se non abbiamo prove, niente nomi”. Mamma mia, che coraggio da leone!

E poi via, a La Spezia sulle tracce di Zaniolo, a parlare con il padre di Antonio Esposito dove una denuncia diventa una “confidenza” ad un amico carabiniere. Pseudo servizi fatti di niente cercando di smentire quello che non è possibile smentire, che alla fine hanno solo confermato quello che Fabrizio ha detto in trasmissione. Quattro porte in faccia, nessuna novità e tutti a casa. Di inchiesta giornalistica e di giornalismo investigativo manco l’ombra. E si chiude con Paola Ferrari che invita a cancellare tutto: “Bisognerebbe mettere un punto a capo”. A intervenire ci prova il “cattivo” Pirroso: “Ma vi rendete conto che è una piccola bomba quello che ha detto Paoloni? Calciatori che scommettevano ora ai vertici della Federazione”. Sguardi imbarazzati, sorrisetti! Ne parliamo? Non sia mai! Applausi, silenzio e titoli di coda. Un nulla che riporterà Avanti Popolo al vecchio 3%, Su questo c’è davvero da scommetterci…

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