Scandalo migranti e fondi all’estero: la moglie del deputato Soumahoro finisce in manette con la suocera. Devono rispondere di frode e bancarotta fraudolenta. Al centro dell’inchiesta la gestione della Karibu di Latina. Gli ospiti delle strutture lasciati in condizioni disumane.
La Procura di Latina ha ipotizzato diverse accuse nei confronti di Murekatete e dei suoi familiari, tra cui frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto riciclaggio.
Ingenti fondi pubblici
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno rivelato che le cooperative Karibu, Aid e Jambo Africa, legate agli indagati, hanno ricevuto ingenti fondi pubblici da enti come Prefetture, Regione e Comuni per progetti di assistenza ai richiedenti asilo e ai minori non accompagnati. Tuttavia, secondo le autorità, queste cooperative hanno fornito un servizio inadeguato e difforme rispetto a quanto concordato, lasciando gli ospiti in condizioni disumane. Le strutture gestite dalle cooperative presentavano gravi criticità, tra cui sovraffollamento, alloggi fatiscenti, assenza di servizi igienici adeguati e cibo insufficiente.
Denaro usato per scopi personali
L’accusa sostiene che le cooperative, anziché utilizzare i fondi per migliorare le condizioni degli ospiti, abbiano dirottato il denaro per scopi personali, come alberghi di lusso, ristoranti, abbigliamento di lusso e gioielli. Inoltre, diverse somme sono state trasferite all’estero, compresi Paesi come Ruanda, Belgio e Portogallo.
Scandalo migranti e fondi all’estero
L’udienza preliminare è prevista per il 3 novembre, durante la quale il giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio Liliane Murekatete, la suocera Marie Therese Mukamitsindo, i cognati Michel Rukundo e Richard Mutangana, insieme a due loro collaboratori, per le accuse di evasione fiscale. Sono stati applicati anche provvedimenti interdittivi e sequestrate somme per oltre 650mila euro nel contesto di questa indagine complessa. Le indagini proseguiranno su altri fronti investigativi.