Tre denunce per stalking a Parma, una ad Avezzano e una a Roma. Tutte fatte dalla stessa persona, una giovane escort rumena A.G., che abbiamo incontrato personalmente e che chiede di non rivelare per adesso la sua identità. Tutte nei confronti del calciatore della Roma e della nazionale italiana Lorenzo Pellegrini.
Una storia che dura da mesi
A presentarle, in un periodo che va da aprile 2023 ad oggi, è stato uno studio legale della capitale a cui la ragazza si è rivolta per cercare di porre fine a quello che, secondo i denuncianti, sarebbe un comportamento che va ben oltre i limiti della legge. Nelle segnalazioni fatte alla polizia ci sarebbe anche la richiesta di approfondire eventuali altri reati che potrebbero essere riscontrati dagli inquirenti in fase di indagini.
Il Codice Rosso
Le denunce, spiegano i legali della ragazza, sono state tutte presentate con la richiesta di attivare il cosiddetto codice rosso. Si tratta del protocollo che consente indagini in casi particolarmente gravi di violenza tra gli altri maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, con l’effetto che saranno adottati più celermente eventuali provvedimenti di protezione delle vittime.
Chi è Lorenzo Pellegrini
Oggetto delle denunce, quattro da parte della giovane escort e una – riassuntiva – presentata dallo studio legale a Roma, è il calciatore Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, di cui è capitano, e della nazionale italiana. Il giocatore è sposato dal 22 maggio 2018 con Veronica Martinelli: la coppia ha due figli. Noi di Dillingernews ci teniamo a precisare che la denuncia non rappresenta in alcun modo una forma di colpevolezza. Ma solo la richiesta di parte di indagare su fatti che si ritengono comportino un qualche reato. Non solo, ma invitiamo il calciatore o i suoi agenti (che non siamo riusciti a contattare) a chiamarci per avere lo spazio del contraddittorio
Atti persecutori
Le condotte tipiche dello stalking configurano il reato di “atti persecutori”, introdotto dalla legge 23 aprile 2009, n. 38. La norma introduce nel codice penale italiano l’articolo 612-bis. “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.
[…] Fonte: Dillinger News […]