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Agostino, miglior amico del rapper, si tatua #FreeShiva. Non bastava una corona di spine?!?

Dopo l’arresto di Shiva sono partiti numerosissimi messaggi di solidarietà da parte di colleghi e amici del cantante, diffondendo anche l’hashtag #FreeShiva per sostenere il giovane, ma forse qualcuno si è spinto un po’ oltre. Oltre all’appoggio di cantanti ed influencer, il suo migliore amico ha senza dubbio compiuto il gesto più folle. Lui, infatti, non solo ha pubblicato l’hashtag sui social dedicandoci post e storie varie, ma se lo è persino tatuato sul braccio. Un gesto forse estremo, alimentato dalla moda del momento e dall’hype che i cantanti hanno tanta voglia di creare per un po’ di visualizzazioni in più.

Il messaggio di Agostino

Poco dopo il post del tatuaggio, decide di spiegare il suo pensiero sulle storie del suo profilo instagram: “Tutti hanno visto come sono andate le cose e penso che tutti avrebbero provato a evitare il proprio male. ho bisogno dell’aiuto di tutti, ho bisogno che più persone possibili si facciano sentire affinché chi di dovere apra gli occhi e capisca cosa è giusto fare, credo in voi”. Nei commenti chiaramente si è scatenata una bufera composta da chi grida alla pazzia, chi crede sia un tatuaggio falso e chi invece sostiene il gesto “nobile” di un fedele amico.

MA #FreeShiva CHE COSA?!? MA, SCUSATE, CHI VOGLIAMO LIBERO?

Agostino, tutti gli altri rapper e trapper, gli influencer, e tutti i loro sostenitori, vogliono libero un ragazzo che detiene armi illegalmente? Un cantante che nella sua casa discografica tiene quantità industriali di sciroppo per drogarsi? Oppure uno Shiva che tiene la pistola ad altezza uomo con l’intento di uccidere? Scegliete un po’ voi.

Non si può difendere l’indifendibile

ùTutti questi ribelli che dicono la propria stanno sostenendo un modello sociale che prevede la famosa legge del taglione, “occhio per occhio, dente per dente”, proprio come nell’avanti Cristo. Una società in cui tutti possono detenere armi da fuoco e difendersi in maniera del tutto indipendente, dove vige la legge del più forte. Dispiace ricordavi che siamo nel 2023 e in Italia, un paese sviluppato che non promuove l’uso della violenza, non nel vecchio West. Smettiamola di difendere l’indifendibile, chi sbaglia è giusto che paghi, a prescindere che si tratti del vostro cantante preferito.

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