Prepariamoci tutti (o quasi) a dover tirare ulteriormente la cinghia, sulla quale – con ogni probabilità – andrà praticato un ulteriore buco aggiuntivo. Infatti nella bozza della Legge di Bilancio è presente una raffica di micro tasse, pensate per recuperare gli 8 miliardi di euro che mancano per le coperture. Oltre alle misure di sostegno previste nel documento, sono i tagli e le micro tasse a saltare agli occhi, necessarie a finanziare la manovra.
Micro tasse per trovare le coperture. E la famosa guerra agli evasori… a che punto è?!?
La prima cosa è il taglio del cuneo fiscale che dovrebbe aiutare i redditi medio bassi, insieme all’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, nel tentativo di aumentare il potere di acquisto dei più sfortunati. La bozza contiene anche misure volte a incentivare la natalità, anche se alle idee iniziali sono seguite modifiche che le hanno ridimensionate. Sempre sempre per problemi legati alle annose “coperture”. Per finanziare il progetto le casse dello Stato non hanno abbastanza fondi. Quindi che si fa?!? Una serie di micro imposte per raccattare gli 8 miliardi di euro mancanti, che toccheranno parte della popolazione.
Brutte notizie per i tabagisti
Non tutte. Gli aumenti delle accise del tabacco colpiranno tutti (almeno chi coltiva il vizio del fumo) e sono previsti aumenti anche per i pannolini. Una trovata che si scontra in maniera a dir poco surreale con la strada intrapresa dal Governo di sostenere la famiglia e la natalità. Proprio un bell’aiuto, complimentoni! Il taglio dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia non viene confermato e questo, di fatto, si traduce con un mancato sconto che porta ad un aumento di prezzo. Allo stesso modo non viene confermato lo sconto sull’Iva per l’acquisto degli assorbenti igenici (tampon tax).
Airbnb: anche qui in arrivo rincari sulle tasse
I redditi medio bassi potranno contare su aiuti finanziati per il prossimo anno tra cui la proroga al taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef e dei relativi scaglioni. Aumenta la cedolare secca sugli affitti brevi passando dal 21% al 26%. Le locazioni sotto i 30 giorni, anche per chi affitta una stanza con Airbnb, avrà una tassazione maggiore. Neanche la prima abitazione affittata con contratti brevi si salva dall’aumento. Per chi ha deciso di mettere una casa a reddito con questo tipo di affitti i rincari per il 2024 dovrebbero attestarsi sugli 850 euro. La cedolare secca, in caso di utilizzo di piattaforme come Airbnb, sarà trattenuta direttamente alla fonte. Da segnalare anche l’aumento dell’imposta degli immobili detenuti all’estero da chi risiede in Italia, sale dallo 0,76% all’1,06%.
Prima ti concedo il superbonus… poi – tiè – ti piazzo la tassa sulla plusvalenza
I guadagni delle case ristrutturare utilizzando i vantaggi del superbonus al 110% saranno tassati. Perché se si tratta della seconda casa e si decide di rivenderla, sulla plusvalenza immobiliare sarà applicata una tassazione del 26%. Oggi l’imposta in questione si applica solo qualora si decida di vendere l’immobile entro cinque anni dall’acquisto, se si supera questo periodo, invece, non è dovuta. La manovra applica lo stesso criterio sulle seconde case ristrutturate con il Superbonus: se i lavori sono finiti da meno di 5 anni sulla plusvalenza peserà la tassazione al 26%, altrimenti non è dovuta. Ulteriore novità è che in caso di vendita prima dei 5 anni la tassazione al 26% non sarà scontata del prezzo dei lavori incentivati (come si fa per le ristrutturazioni) anche perché i lavori sono stati eseguiti con finanziamenti da parte dello Stato e non sono costati nulla al proprietario.
