Notizia tempisticamente perfetta da dare il due novembre, commemorazione dei defunti. In tre puntate, la prima guarda caso in onda stasera su Real Time, la famiglia che gestisce l’azienda di pompe funebri più famosa d’Italia – i Taffo – si racconta nel dettaglio. Ridere della morte per smitizzarla?!? Potrebbe essere un’idea. Il titolo da solo fa già programma: , docu-serie che racconta il dietro le quinte di una delle imprese che hanno rivoluzionato il modo di fare comunicazione.
Una risata vi seppellirà
Tre mini puntate (della durata di 30 minuti l’una) nelle quali viene descritto, con ironia e irriverenza, il lavoro della famiglia Taffo. Tra chiamate nel cuore della notte, decisioni difficili da prendere e discussioni vibranti tra i dipendenti. Basta con la figura severa e tetra del cassamortaro, Questa cassa non è un albergo racconta le vicende lavorative di Luciano Taffo, titolare della Taffo Funeral Services, imprenditore nel settore funebre. Un uomo che da oltre 45 anni cerca di regalare serenità alle famiglie in lutto. Lo chiamano «l’imperatore» è famoso per essere severo con i suoi divertenti. Ma ai clienti che si rivolgono a lui lo sforzo è sempre quello – che può sembrare paradossale – di strappare un lieve sorriso. Un «servizio che non ha repliche» come lui lo chiama e che, quindi, deve funzionare in ogni dettaglio.
Ironia della… morte
Tutta la famiglia Taffo lavora in azienda. A cominciare da Luana, la moglie di Luciano, che si occupa del settore di cremazione per animali domestici. Affettuosa coi clienti e donna di spiccato potere empatico, il suo atteggiamento cambia quando «l’imperatore» si intromette nei suoi affari. A giocare un ruolo importante ci sono poi i figli Alessandro e Daniele. Alessandro è il creativo di casa, responsabile delle audaci e irriverenti campagne pubblicitarie social della Taffo, mentre Daniele rappresenta la parte più razionale, avendo in mano la contabilità che deve sempre quadrare. Il gioviale Sandro Purificati completa il team: è il responsabile dell’area operativa dell’impresa, con delega da pacificatore… quando le ansie e le ire dell’imperatore superano il limite.