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Tra un cazzotto e un arrocco… nasce lo scacchipugilato. Il campione del mondo è bergamasco.

Il campione del mondo Nicolò Tiraboschi

In un mondo dove il concetto di ibrido sembra avere sempre di più la meglio, confondendo i confini fra le cose e mischiando tutto in un calderone globale, le occasioni di confusione si moltiplicano, rappresentando a volte una pericolosa deriva. Metafora dei nostri tempi smarrriti? Ma nel caso degli scacchipugilato la sorpresa si mischia ad una logicità di fondo.

Fra strategia riflessiva e dinamicità fisica

Si chiama Nicolò Tiraboschi e ha vinto il titolo per la categoria under 65 kg nel torneo da poco terminato oggi a Riccione. Lo scacchi-pugilato, il chessboxing, è uno sport combinato: i due contendenti alternano un round di boxe a uno in cui… giocano a scacchi. Bizzarria?!? Fino ad un certo punto. Memoria, calcolo e concentrazione contro forza, fisico e potenza. Il cervello sta agli scacchi come i muscoli alla boxe. La perfetta sublimazione fra queste due discipline, proverbialmente agli antipodi, coniuga l’adrenalina che si spande sul ring con la strategia mentale necessaria davanti ad una scacchiera.

In finale ha costretto l’avversario alla resa

Nicolò Tiraboschi, 23enne di Bergamo, è il nuovo campione del mondo di chessboxing. Raggiante per questa vittoria dichiara: “È stata una settimana davvero tosta, con tre incontri uno più duro dell’altro, contro due francesi e un tedesco”. In finale ha battuto Tony Infantino, costringendolo al ritiro ad un passo allo scaccomatto.

Quando la scacchiera comincia a diventare stretta

Il neo campione del mondo sta studiando da programmatore, dopo una parentesi da studente universitario di filosofia. Già promessa degli scacchi italiani, s’è avvicinato alla boxe durante la pandemia, cominciando a frequentare una palestra. Un anno fa ha deciso di provare questa disciplina mista, a metà strada tra scacchi e pugilato. “Sentivo la necessità di mettermi alla prova in qualcosa di diverso – ha spiegato – perchè gli scacchi iniziavano a starmi stretti e così ho deciso di buttarmi su questa disciplina particolarmente affascinante, in grado di far scontrare gli avversari tanto sul piano fisico che su quello mentale. Il primo pugno incassato, dopo tanti anni alla scacchiera, è stato uno shock, ma sono felice del percorso intrapreso, perché stare sul ring è l’apoteosi del conoscere se stessi e i propri limiti”. Ai mondiali appena conclusisi, i primi disputati in Italia per questa pionieristica disciplina, Tiraboschi ha stupito tutti, nonostante fosse all’esordio e avesse alle spalle solamente un anno di esperienza da pugile.


Questa bizzarra disciplina

Nato una ventina d’anni fa, lo scacchipugilato (del quale esiste una federazione ufficiale) è una disciplina nata per ricercare “l’atleta simultaneamente più intelligente e più forte”. Durante le gare, i contendenti alternano un round di boxe con un altro in cui giocano a scacchi. C’è la possibilità di abbandonare in qualsiasi momento, sia alla scacchiera che sul ring. Ci si allenano naturalmente in maniera separata. Gli scacchi in un circolo, la boxe in palestra. A quando il golf-rubamazzetto o la dama-pallanuoto?!?

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