L’armata Mediaset ha spesso dato dimostrazione di essere un esercito compatto e strenuamente battagliero. In questo caso «ha dato mandato ai propri legali per agire nelle sedi opportune contro le affermazioni contenute in un’intervista rilasciata ieri da Heather Parisi, in relazione al programma Amici. «È inaccettabile – è quello che si può leggere in una nota partita da Cologno Monzese – che venga messa in dubbio pubblicamente la regolarità di un programma che da anni, sotto gli occhi di tutti, consente ai giovani artisti italiani di esprimere e migliorare in modo limpido, serio e impegnativo il proprio talento».
Heather vuota il sacco
Ma cosa avrà mai detto di così grave la ballerina che faceva sognare tutti i telespettatori negli anni ’80 con quelle gambe e quel fondoschiena da brivido? Le sue parole rilasciate al Fatto Quotidiano farebbero intendere che nella trasmissione promossa da Maria De Filippi tutto sia stabilito prima di andare in onda, con quello che i Beatles definirebbero… un piccolo aiuto da parte dei miei – in questo caso – autori: «Non avevo capito che nei talent bisogna recitare un copione; invece sono una scheggia impazzita in grado di recitare solo me stessa. Lì ero fuori contesto». Queste parole al quotidiano diretto da Marco Travaglio rappresentano un’allusione precisa.
Maria rimaneva in silenzio
Continua la showgirl americana: «Mi è dispiaciuto moltissimo: stavo in mezzo a dei giovani ma non ero in grado di seguire il copione. Se vuole capire, capisce”. Anche se il bersaglio non sembra essere Maria De Filippi: «Lei non mi diceva nulla ma gli autori, l’ambiente: si capiva che non andava. Ripeto: so recitare solo me stessa».
Talent, da sempre oggetto di critiche
Non è la prima volta che si allude ad una precisa attività autorale nelle vicende che hanno come oggetto gli studenti in gara ad Amici, più o meno la stessa che animerebbe le dinamiche fra i concorrenti del Grande Fratello o i naufraghi dell’Isola dei Famosi. Quello che va compreso è che tv e musica rappresentano due realtà che non spesso convergono. La televisione e in generale gli show televisivi sono tutt’altro che reality sono invenzione, finzione: show appunto. Come ebbe a dire alla squadra del 2015 uno degli autori del programma di The Voice: “Ricordatevi ragazzi qui non si fa musica, qui si fa televisione”. Esistono esigenze televisive che vanno rispettate, con cose da diree cose da tagliare, altre da ripetere. I cachet e, più in generale, gli interessi economici… di tutto e di più… c’è tranne che l’arte.
Matteo Beccucci: chi era costui?
Qualcuno forse si ricorderà di Matteo Beccucci, vincitore dell seconda stagione di X Factor. Oppure di Steve Brookstein, il primo vincitore in assoluto di X Factor (in Inghilterra) che ha scritto un’autobiografia intitolata Superare X Factor (Getting Over The X). U esempio? In questo libro racconta di come, se ci sono due cantanti che eseguono la stessa canzone, vengono obbligati a cantarla nella stessa tonalità. Ma la cosa bella e che non sono i coach a scegliere la tonalità, bensì i produttori dello show. Infischiandosene bellamente dell’estensione e della voce dei concorrenti coinvolti. A volte i produttori cambiano i brani all’ultimo momento o modificano la tonalità o l’arrangiamento. In questo modo, il concorrente che magari aveva passato la settimana a studiare quel pezzo, si ritrova prima dello show buttato allo sbaraglio in mezzo all’arena. E manco a dirlo… guai a parlarne in giro!