Home CRONACA Piccoli Bansky crescono… mentre quello vero potrebbe essere presto smascherato

Piccoli Bansky crescono… mentre quello vero potrebbe essere presto smascherato

Proprio mentre a Gaza la situazione si fa sempre più drammatica, ora dopo ora, una nuova opera di Evyrein, lo street art conosciuto come il Banksy veneto, è apparsa nei pressi del ghetto ebraico del centro storico di Padova. Si tratta di un’immagine rivisitata di Yoko Ono e John Lennon, accompagnata da una invocazione al cessate al fuoco con lo slogan “la guerra non è finita”. Chiaramente la citazione è riferita alla sua celebre canzone Happy Xmas (War Is Over).

Il brano citato

Happy Xmas (War Is Over) è un singolo dell’ex Beatles e di sua mogli Yoko Ono, pubblicato nel 1971. Firmato dalla coppia, trae spunto da un vecchio brano folk, da loro inciso ai Record Plant (East) Studios di New York il 28 e 29 ottobre 1971, sotto la produzione del leggendario Phil Spector. Natocome brano di protesta contro la guerra in Vietnam e successivamente diventato tra i più noti classici natalizi.

A proposito di Banksy (quello vero…)

Lo street artist più famoso al mondo è atteso in tribunale a Londra. Denunciato per diffamazione e per questo chiamato e rispondere in tribunale, a volto scoperto. Lo ha reso noto il Daily Mail, tabloid che spesso strombazza titoloni in copertina. Il suo l’anonimato sarebbe solo questione di tempo perché la sua identità potrebbe essere presto svelata davanti ad un giudice.

Sarà davvero la fine di un mistero?

Potrebbe rappresentare la fine di un mistero che ha contribuito ad avvolgere di fascino creazioni che hanno abituato il pubblico a sorprendersi, apparendo improvvisamente sulle pareti di palazzi fatiscenti o sui muri delle città, immagini-denuncia dell’artista che sta dalla parte dei più fragili e che invia i suoi messaggi politici a colpi di graffiti.

Una foto in un parcheggio giamaicano l’avrebbe ritratto già nel 2008

Secondo il quotidiano inglese l’identità di Banksy sarebbe già stata svelata: si tratterebbe di Robin Gunningham, 53enne di Bristol del quale aveva già pubblicato una foto nel 2008. Un’immagine che ritraeva un tizio dai capelli ricci e occhiali da sole, jeans e camicia blu dalla quale faceva capolino una maglietta bianca. L’uomo venne fotografato in Jamaica mentre, chinato, stava davanti ad una valigetta nera dalla quale spuntano fogli e cartoncini. Accanto a lui, buttati per terra in quello che sembrerebbe un parcheggio, una bottiglietta d’acqua e un foglio dal quale appare ritagliata la sagoma di quello che potrebbe essere un palloncino. Esatto… l’immagine iconica, per eccellenza, di Banksy: il palloncino!

La sua iconica clientela che ha reso enorme il suo conto in banca

Banksy all’epoca negò si trattasse di lui. Eppure molti sono convinti del contrario: quello sarebbe davvero il volto dello street artist milionario che vende le sue opere a Brad Pitt e Angelina Jolie, le vendeva a George Michael e nell’asta da record del 2021 ha assegnato “Love in the Bin” per 18,5 milioni di sterline. A rispondere dell’accusa che lo porterà davanti alla corte ci sarà anche Pest Control Ltd (traducibile in “società di disinfestazione”), ironico nome dato alla società fondata dall’artista per occuparsi della vendita di opere arte.

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