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I cento passi di Nello Trocchia

Salvate il soldato Trocchia, date la scorta a Trocchia. Le sue clamorose inchieste che cambieranno la storia del Paese italiano al pari di grandi giornalisti che hanno perso la vita per battaglie politiche contro la mafia, contro la massoneria, contro il potere dello Stato fanno sì che Trocchia, con questa sua incredibile e clamorosa inchiesta che sta svolgendo su di noi e su Corona, passi alla storia e meriti la scorta per la pericolosità dell’argomento di cui sta trattando. Nonchè per l’importanza penale e giudiziaria di ciò che sta svelando. Complimenti, bravo Nello!

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Trocchia a zero contro Dillinger

La cosa più assurda è che non scrive su Topolino, sulla Gazzetta del sud o su un blog, con tutto il rispetto per il giornale. Lo fa da uno dei quotidiani che in teoria dovrebbe essere uno dei più istituzionali d’ Italia, visto che l’editore De Benedetti e il progetto del giornale dovevano rappresentare una nuova Repubblica. Quello che sta pubblicando in queste settimane definendola inchiesta, sembra una barzelletta, un tormento, un’invidia personale per motivi economici, estetici, di vita, di successo, uno sfogo delle sue frustrazioni con quel simbolo di quei baffi che porta per ostentare la sua lotta a tutto ciò che è illegale, a tutto ciò che non è giusto, che rappresenta l’odio per quel mondo da cui non è accettato ma di cui vorrebbe fare parte.

Guarda il video della sua intervista a La7

https://www.youtube.com/watch?v=sr9DDhTn6Gw

Ma ciò che viene realmente fuori da quello che il nostro cronista d’assalto senza paura pubblica è una semplice ricerca di attenzione.
Intanto iniziamo con il dire che questo “dovere di cronaca” decantato da Trocchia è solo un lancio marketing, dato che per leggere questa “inchiesta” bisognerebbe pagare il contenuto. Contenuto che è un vero e proprio accrocchio di mistificazioni e allusioni da bar. Esiste un prodotto Netflix che tutto il mondo conosce dedicato a Escobar, solo i bacchettoni pensano che ci siano derivazioni criminali.

Ossessione Corona

Andiamo oltre: il buon “crocchia” invece che andare a fare inchieste serie – alla Ranucci per intenderci – è ossessionato da Corona perché Corona porta traffico, fa notizia e soprattutto dà la sveglia ai quattro radical chic che hanno il coraggio di pagare un giornale di cinque pagine o poco più. A ogni modo la vodka Escobar è una gran vodka ed è tutto squisitamente legale. Kevin di Napoli è un bravo ragazzo che sta pagando la sua pena ed è un amico di Fabrizio Corona che non cancella il valore dell’amicizia

Ecco il video con le opportune sottolineature in merito dell’Avvocato Chiesa

https://www.youtube.com/watch?v=uX18VqAuKFs

Illazioni su illazioni

L’editore di Dillinger, che poi non è l’editore ma un normale uomo che è proprietario di un sito, non nasconde nessun giro di soldi perché la verità, cari giornalistucci, è che Dillinger costa dai 5 ai 7 mila euro e ne produce e ne incassa più di 100 regolarmente, con pubblicità e contratti senza finanziamenti statali, senza riciclo di denaro, senza far pagare le notizie, senza firme e nomi illustri, senza lobby o amici particolari, soltanto frutto della mente di uno, Fabrizio Corona, che è trent’anni che vi insegna la comunicazione e che è al centro di ogni questione nazionale importante. Caro Trocchia facci vedere il giornalismo vero. Lascia stare la pubblicità, non è nelle tue corde.

P.S. Se ci dai duemila euro al mese ti insegniamo il mestiere...

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