Carlos Alcaraz conquista la vittoria contro Rublev, restando in corsa per un posto in semifinale. Lo spagnolo chiude la partita in due set 7-5, 6-2, ma il Russo non l’ha presa proprio bene…
Attimi di follia
Follia, rabbia, disperazione. Qualcosa è scatattato nella testa di Andrej Rublev nel match contro il numero 2 al mondo alle Atp Finals. Il torneo è cominciato male per il Russo, che si è presentato a Torino in una situazione mentale piuttosto critica. Nella prima partita contro il compaesano Daniil Medvedev infatti ha pianto durante un cambio campo. Ieri sera nel match contro Alcaraz, dopo l’ennesimo errore, ha avuto una crisi isterica che ha spaventato tutto lo stadio. Succede spesso che i tennisti perdano la testa in campo, urla, schiamazzi, racchette sfracellate a terra… Anche bestemmie con Fabio Fognini. Ma questa volta Rublev ha deciso di non rompere la racchetta, ma di punire sè stesso: il professionista si è colpito ripetutamente al ginocchio fino a quando non ha visto uscire sangue. È stato perfino necessario l’intervento dei medici. Curioso il fatto che il video della scena, inizialmente condiviso da varie pagine Instagram e X dedicate al mondo della racchetta, sia poi sparito: che Rublev si sia successivamente vergognato dell’insano gesto?!?
Guarda la gallery di Andrej Rublev
Andrej Rublev
Andrej Rublev non è certo un principiante e questo non è certo il suo primo torneo. Anzi, Rublev ha 26 anni ha conquistato la posizione numero 5 del mondo ed è amato dal pubblico tennistico mondiale.
Ha sempre mostrato un comportamento abbastanza “normale”, e quando scoppiò la guerra fra Russia-Ucraina, fu il primo russo a schierarsi per la pace scrivendo sulla telecamera “stop war”. Non è proprio nuovo a degli scatti d’ira. Fino ad ora a Torino non aveva mancato di rispetto ad avversari e pubblico, infatti ha continuato la sfida nonostante gli evidenti problemi, evitandosi così la pioggia di fischi che invece si è beccato Stefanos Tsitsipas per il suo ritiro dopo appena tre game.
Rublev si è mostrato antisportivo, poco professionale e un po’ infantile. Il tennis è nato come uno sport di classe, e lui è solo un caso dei mille che stanno sporcando l’immagine di questo gioco. Un esempio da seguire è Rafael Nadal, fra i tennisti più forti della storia, che non ha mai lanciato una racchetta in vita sua, ma in fondo, ci sono i signori, e ci sono i ragazzini.