Pace fatta tra Francesco Totti e Luciano Spalletti. Come avevano annunciato nei giorni scorsi, si sono abbracciati durante una visita all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Una riappacificazione mediatica, a favore di telecamere, dopo sei anni e mezzo di “grande freddo”. “Vieni qui, fatti dare un abbraccio dalla parte del cuore”, sono state le parole del CT della Nazionale prima di abbracciare il suo ex giocatore. Con loro il presidente federale Gravina, Gigi Buffon, Angelo Peruzzi e alcuni giocatori dell’Italia tra cui Di Lorenzo, capitano del Napoli.
Una pace all’insegna del Natale che incombe?
Tra Luciano Spalletti, allora allenatore dei giallorossi e l’ex Capitano c’erano state tante tensioni. Le troppe panchine nell’ultima stagione del Pupone nel mondo del calcio, le accuse a distanze e gli screzi emersi poi anche nella serie tv dedicata al calciatore, di certo non hanno migliorato il rapporto portando a un chiarimento. C’è voluto Gesu Bambino a rimettere a posto tutto: forse si comincia anzitempo ad avvertire la magia del Natale?!? Era stato proprio Spalletti ad invitare Totti durante la trasmissione di Fiorello VivaRai2. Un invito prontamente raccolto.
Roma sorride, San Francisco un po’ meno…
Se a Roma il clima si è rivelato disteso… la gaffe andata in scena al vertice di San Francisco tra Joe Biden e il leader Xi Jinping ha rischiato di creare un caso diplomatico. Il presidente americano è cascato nel trappolone di una domanda fuori programma: «Lei pensa ancora che Xi Jinping sia un dittatore?». «Lo è — ha risposto il presidente a stelle & strisce — Il tipo di dittatore che dirige una nazione comunista». Uno scivolone al termine di un summit che aveva rispettato le aspettative. Meno male che non ci sono state conseguenze catastrofiche anche perché, cosa nella quale sono maestri, i media di Stato cinesi si sono auto-censurati. Una battuta che, per loro, non è mai esistita. Solo quando un giornalista straniero ha stuzzicato la portavoce del ministero degli Esteri a Pechino, lei ha definito l’uscita di Biden come «molto sbagliata». La verità è che Xi aveva a priori deciso che questo vertice sarebbe stato un successo e l’incidente è stato praticamente ignorato. meglio così.
il Presidente USA ha comunque detto la verità
Anche se la risposta di Biden, checchè se ne dica, contiene una verità incontestabile: la Repubblica Popolare è un sistema che ignora il suffragio universale, il suo presidente viene scelto attraverso meccanismi di nomina rigorosamente e solo all’interno della nomenclatura comunista. Xi ha fatto addirittura emendare la Costituzione per auto-attribuirsi un terzo mandato, possibile preludio ad un incarico a vita. Roba che non si vedeva dai tempi di Mao Zedong. Considerando che anche la Casa Bianca aveva lavorato per un esito rassenerante del summit, la frase di Biden rientra nel lungo elenco di gaffe a cui ci ha abituato.
Sottigliezze rivelatrici
Gaffe a parte, gli analisti più raffinati hanno sottolineato una sfumatura passata inosservata ai più, ben più significativa dell’inciampo di Biden. La frase del leader cinese secondo il quale «la Terra è abbastanza grande per tutt’e due le nostre nazioni» ha fatto il giro del mondo ed è stata considerata distensiva. Però, fino a poco tempo fa, Xi Jinping era solito considerare «il Pacifico abbastanza grande per tutt’e due». Le sue ambizioni si sono quindi allargate ad una contesa… totale, planetaria.