Jannik Sinner si arrende ad un Djokovic “gigante” che oggi ha rasentato la perfezione assoluta. Si infrange così il sogno dell’atleta italiano che, comunque, ha dimostrato di possedere la stoffa per poter prossimamente diventare il numero 1. Possiede l’età, i mezzi e lo spirito per ereditare quel titolo che – oggi – appartiene di diritto a Novak Djokovic. Senza alcun dubbio e, ancora di più, dopo il match di oggi al Pala Alpitour di Torino.
Jannik Sinner si arrende ad un Djokovic “gigante”
Rimane la consolazione di un torneo da grande campione da parte del nostro atleta. Che ha mostrato al mondo della racchetta un piglio determinato e una grandissima concentrazione. E pensare che il maestro Spizzica, il suo primo allenatore, ha recentemente raccontato che, da bambino, a Jannik dissero: “Non sai fare due palleggi. Ma lui andava sempre all’attacco e non voleva mai perdere!.
Un finale che non avremmo voluto vedere
Se si chiudono gli occhi e si ripercorrono gli ultimi 2 anni di Sinner, il film che scorre è fatto di successi, cadute, infortuni, colpi di scena, scelte impopolari, vesciche, record, forfait. In attesa del lieto fine che doveva rappresentare la finale di oggi. Che ha invece lasciato a bocca asciutta (o forse è meglio dire… con l’amaro in bocca) tutti gli spettatori italiani.
Tutti i numeri di Sinner
Da un paio di anni almeno, Jannik Sinner è oggetto di aspettative altissime. E non si parla solo di italiani, perché in tutto l’ambiente del tennis l’altoatesino è considerato da sempre come un predestinato. I suoi numeri in carriera sono:
4: la posizione nel ranking ATP, il migliore italiano di sempre insieme ad Adriano Panatta
10: il numero di tornei ATP vinti, come Adriano Panatta. Jannik lo ha però raggiunto a 22 anni
56: come le vittorie ottenute in stagione, miglior italiano di sempre. Battuto il record precedente delle 54 vittorie di Corrado Barazzutti nel 1978.
5,6 milioni: di dollari, come i premi vinti nel 2023. Ovviamente si tratta del miglior risultato di sempre per un italiano
Onori al vincitore
Il serbo ha meritato senza dubbio la vittoria. Non è sicuramente un maestro di simpatia… ma è un mostro di bravura. Pochissimi errori i suoi in questa partita, peraltro salutati da boati del pubblico partigiano, tutto schierato con Sinner. Onore al merito.. c’è poco altro da dire.