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“La libertà è partecipazione”

Il diritto di espressione, la libertà di espressione, la libertà di stampa, il diritto di informazione, costituiscono delle vere e proprie garanzie per l’evoluzione umana. Il confronto è il sale della democrazia, un propulsore e un generatore della crescita personale e sociale. Mai come oggi l’essere umano ha avuto a disposizione la possibilità di far giungere il proprio pensiero ad un numero illimitato di suoi simili. Con un click, in pochi secondi, il pensiero di ognuno di noi, con l’utilizzo dei social, raggiunge l’altro capo del mondo.

Questo potrebbe far pensare che la libertà di espressione viva oggi la sua epoca d’oro, straordinaria. È davvero così!?

Secondo il diritto internazionale, le limitazioni alla libertà di parola devono soddisfare tre condizioni:

  • devono essere specificate dalla legge;
  • devono perseguire uno scopo riconosciuto come legittimo;
  • devono essere necessarie (ovvero proporzionate) al raggiungimento di quello scopo”

Se osserviamo oggettivamente il fenomeno, la verità la cogliamo come ben diversa, la libertà di espressione e di informazione, così come espressa in modo sacrale dall’articolo 21 della Costituzione Italiana, di fatto è ammessa e circola quanto più rimane in superficie, come se la profondità concettuale, la conoscenza intesa nel suo significato alto, di valore, fosse un tabù, una roba da scacciare, perché annoia, o perché non fa hype!?

Non necessariamente dobbiamo ricercare le ragioni di tali annichilamento di un diritto così essenziale , che oserei inquadrare tra i diritti fondamentali, al pari di quello della vita, perché in fondo esprimersi vuol dire vivere, o ancora di più, per citare il mio amico Andrea Gennaro, hair stylist di talento, e soprattutto uomo di grande profondità interiore:

“Esprimere se stessi significa essere”, non necessariamente, dicevo, le ragioni dell’assottigliamento del diritto di espressione vanno fatte coincidere con ipotesi cosiddette complottiste, vale a dire un disegno architettato da poteri occulti o istituzionalizzati intenzionati, per fini poco edificanti, a mantenere le popolazioni nell’ignoranza; fatto sta che la realtà parla chiaro: sui social circolano prettamente banalità, e nei media tradizionali, anche quelli pubblici, finanziati da noi cittadini in sostanza, esiste realmente un informazione differenziata, di qualità, rispettosa delle più svariate forme di pensiero esistenti, in sostanza come anticipato nel titolo, il sale della democrazia, che genera la crescita personale e sociale? 

In questo odierno scenario, facendo riferimento al diritto di espressione, alla libertà di stampa, alla comunicazione, il fenomeno Fabrizio Corona, con le sue battaglie, viscerali, costategli anni di carcere, privi di logica vera giuridica, quindici anni di peripezie giudiziarie che finalmente hanno trovato la conclusione il 23 Settembre di quest’anno con l’avvento della libertà da pesi giudiziari.

Era ora diciamo noi, e in questi giorni Fabrizio ha lanciato il suo DILLINGERNEWS, il promettente giornale online, che ha raggiunto milioni di visualizzazioni in pochi giorni in Italia e all’estero, ripreso dalla stampa estera, in particolare, sulla questione bollente quanto importante del calcio scommesse e del problema della ludopatia anche tra i big del calcio.

Questa testata giornalistica su cui ho il piacere e l’onore di imprimere queste mie parole, avendo avuto a disposizione un spazio per una mia rubrica, di cui vado fiera e per cui sono grata, si presenta come la “rottura del sistema mediatico italiano”, per finalità utilitaristiche chiaramente; e Byoblu Blu, la TV dei Cittadini, nata nel 2008 come video blog di Claudio Messora, è oggi un canale televisivo nazionale visibile al 262 del DIGITALE TERRESTRE, 462 di TVÙSAT, 816 di SKY ed è una testata giornalistica che si contraddistingue per produrre un’informazione libera da ogni condizionamento politico, economico e finanziario.

(*1) Con il suo fondatore Claudio Messora, in testa, offre ogni giorno, in modo assolutamente qualitativo e onesto, un’Informazione varia, senza preconcetti ideologici, con l’intento di dare un contributo prezioso all’informazione e al progresso vero dell’umanità. Entrambe queste sue realtà, lo dico con fierezza, le vivo come a me affini, per le finalità nobili perseguite, ognuna con il proprio modus operandi.

Cosa intendono portare questi D’Artagnan della libertà di espressione, della libertà di pensiero, della libertà di informazione, cosa intendiamo portare, me inclusa!? La possibilità che ciò diventi normalità, che il confronto vero diventi la normalità, che l’informazione libera diventi accessibile, come valore di crescita personale e collettiva.

Che dire, prima di salutarci, se anche voi ritenete tutto questo prezioso, uniamoci tutti insieme in questa avventura straordinaria volta a realizzare un nuovo Rinascimento, a partire dalla garanzia dell’attuazione in concreto dei diritti sanciti dall’art. 21 della Costituzione:

“ Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”

(*1Byoblu.com

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"Attivista politica e dei diritti umani dal 2012, founder, imprenditrice enogastronomica dal 2006, event manager di Pica Eventi. Da dieci anni socia dell'Associazione Pedagogica Waldorf "La Formica" di Colle Val d'Elsa in Toscana. Mamma di Diletta. Ogni giorno lavoro per lasciare in eredità ai nostri figli un mondo migliore."