Non si vive di solo sesso, droga e rock’n’roll… anche se lo slogan – dal punto di vista di immagine – funziona sempre, da quel giorno che il leggendario Ian Dury realizzò quella canzone diventata una specie di inno. Nel libro da poco uscito “Spaghetti. Le rockstar a tavola: dagli AC/DC a Zucchero” (Oligo, 106 pp., 13 euro), il giornalista di lungo corso Luca Fassina ci racconta le abitudini alimentari delle stelle del rock, arricchendo il tutto con ricette replicabili dai fan. Un libro divertente e curioso, che spicca in mezzo alle solite biografie trite e ritrite, dedicate ai soliti noti.
Per i Guns 2-spaghi… stupefacenti
Gli spaghetti del titolo rappresentano un’allusione a The Spaghetti Incident, il disco dei Guns N’ Roses uscito nel 1993, il cui titolo è legato a un episodio accaduto quattro anni prima: l’ex batterista della band Steven Adler avrebbe nascosto i suoi stupefacenti in frigorifero, accanto alle scorte di cibo da asporto della band. Il chitarrista Vivian Campbell, confessa candidamente di essere un cuoco terribile ma, in compenso, di essere bravissimo «a prenotare cene al telefono». Joey Tempest degli Europe (vi ricordate il parruccone biondo di The final countdown?) afferma di non avere tempo per cucinare e di adorare il sushi.
Tradizione della nonna e sapori etnici
Francis Rossi degli Status Quo (di origini italiane, come dimostra il cognome) ricorda con nostalgia i piatti cucinati dalla nonna, a lungo introvabili nei ristoranti, come il minestrone e gli gnocchi. Questi ultimi, del resto, sono anche la passione di Ligabue, che ricorda come glieli preparava sua nonna. Tutto il contrario dal concetto di trasgressione che personaggi di questo genere dovrebbero evocare, no? Qualche anno fa l’assistente privato di Freddie Mercury – Peter Freestone – firmò scrisse un libro sulle ricette più amate dal cantante dei Queen. Farrokc Bulsara (questo il vero nome del cantante) adorava i sapori speziati del cibo indiano. Un suo must era il Pollo Dhansak, preparato con lenticchie, spinaci, cipolle, cipolle, cumino, curcuma e coriandolo.
Odio le M&M’s marroni!
Ogni persona ha le sue fissazioni in fatto di cibo, una regola alla quale non sfuggono le star. Eddie Van Halen dell’omonima band non sopportava assolutamente le M&M’s di colore marrone e non le voleva in camerino. Non si trattava però di una sterile fisima ma un astuto sistema di controllo sul contratto di ingaggio della band della band. Se un promoter lo avesse letto con cura, la riprova sarebbe stato lo scrupolo di dividere le M&M’s per colore. Un dettaglio solo apparentemente secondario, in grado di tutelare i Van Halen anche sul rispetto della altre clausole. Ingegnoso, non vi pare? Il compianto David Bowie, cresciuto a fish and chips e birra nei pub londinesi negli anni ’70, si nutriva di latte freddo e peperoni consumati alle quattro del mattino e alle cinque del pomeriggio. Con gli anni il suo gusto divenne più raffinato, diventando un grande consumatore di pasta e di croque-monsieur.
Un panozzo ipercalorico
Lo Shepherd’s Pie (una torta casareccia di carne trita con piselli, carote e patate schiacciate, è uno dei piatti preferiti dai Rolling Stones, in particolare dal loro chitarrista Keith Richards, cui spetta sempre per ritale la prima fetta. Mick Jagger racconta di una volta in cui alcuni membri dello staff la mangiarono senza aspettare Richards. Il quale non solo si offese da morire… ma ritardò l’inizio dello spettacolo fino a quando non fosse stato preparato un altro tortino simile. Infine, va ricordato certamene Re Elvis e il suo pantagruelico panino che amava in maniera smodata: una baguette riscaldata al forno e farcita con burro d’arachidi, marmellata, bacon e banana. Apporto energetico… appena 8000 calorie! BURP…