Home Celebs Sport Semifinale Coppa Davis, chi si rivede: Sinner- Djokovic! Ma stavolta vinciamo noi

Semifinale Coppa Davis, chi si rivede: Sinner- Djokovic! Ma stavolta vinciamo noi

Nemmeno una settimana fa, il nostro azzurro numero uno si è sfidato ben due volte contro Novak Djokovic alle Atp Finals. La prima volta, ha fatto l’impresa, la seconda, quella che contava, purtroppo ha ceduto. E ora, una nuova sfida vede protagonisti i due campioni del tennis, nella finale del principale torneo per nazioni, con un Sinner più forte che mai.

Un match già visto

Ormai è quasi diventata una costante quella tra il serbo e l’italiano, anche perché nel mondo del tennis, sempre i più forti si scontrano. E ciò riaccadrà probabilmente anche sabato 25 novembre. Merito di un Jannik formidabile ma anche grazie ai connazionali Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi, che hanno condotto l’Italia in semifinale Coppa Davis.

Djokovic non gioca per la sua nazione, Sinner sì

A Novak Djokovic non frega niente della propria nazione, non è certo un patriota, ciò che conta sono i suoi record, il modo in cui vuole essere ricordato nella storia. Primo fra tutti, c’è il record di tornei vinti, appartenente a Jimmy Connors, per non parlare del “Golden Slam” nel 2024, ovvero la vittoria dei quattro tornei più importanti del tennis nello stesso anno, mancato per un soffio nel 2021. “Realistico pensare al Golden Slam a 37 anni? Era realistico pensare che avrei vinto tre dei quattro Slam quest’anno? Cinque anni fa o anche un anno o due fa, non credo che la gente pensasse che ciò fosse possibile” – racconta prima di un match di Davis – “Mi conosco e so che se mi sento bene fisicamente e mentalmente sono capace di farcela. Non voglio che sembri irrispettoso nei confronti dei miei rivali – ah no?! – So che ci sono migliaia di giocatori che lottano per lo stesso obiettivo, ma so chi sono e credo in me stesso”. Beh dai Nole, diciamo che la modestia non ti fa difetto!

La squadra tennistica azzurra

Un sogno difficile

Fra il sogno di Novak, c’è di mezzo un pallino azzurro: Jannik sembrerebbe l’unico al mondo a poter competere contro la potenza del Serbo, inarrestabile in ogni suo forma. Il campo di Malaga, dove si svolgerà il torneo olimpico, è sicuramente diverso da quello di Torino. Ma la stella italiana non intende certo demordere e, ciò che ha fatto alle Atp Finals, è stato solo prendere le misure. Ora c’è in gioco la finale, che Jannik e i suoi compagni si sono visti soffiare davanti l’anno scorso dal Canada.

Il talento azzurro

L’ultimo match, contro l’Olanda, ha dato dimostrazione che il talento italiano possa giocarsela con chiunque, diventando una forza anche nel doppio. Una specialità nella quale siamo stati sempre carente e che, prima di Malaga, non aveva mai visto vincere nemmeno una volta in Coppa Davis. Jannik è un talento che corre nel campo, è nettamente superiore a chiunque e continua a confermarlo, ma deve riposare, d’altronde la finale torinese se se l’è fatta scappare proprio a causa della stanchezza. Siamo a fine stagione, e le fatiche cominciano a sommarsi, ma quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare no? Jannik infatti è il più duro che c’è, mostrandolo a tutti e mettendosi a disposizione per la Nazionale dopo un singolare da “dentro o fuori”, dove la tensione nell’aria si tagliava a fette.

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Non ci sono più scuse, Sinner ce l’ha, e lo sa fare. Staremo con gli occhi fissi, oltre che sul campo, anche sul tabellone perchè Jannik sta splendendo nel doppio e questa carica potrebbe essere la chiave per portare a casa la vittoria nel match che potrebbe vedere il bolzanino e il Serbo, ai lati opposti del campo.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.