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Per l’Italia è nuovamente Coppa Davis! Prestigio e anche tanti soldi per giocatori e federazione

L’Italia torna a fare la storia del tennis. Gli azzurri hanno vinto contro l’Australia nella finale di Coppa Davis, replicando l’unico successo della storia azzurra, l’indimenticata vittoria del 1976 in Cile. Oltre al prestigio sportivo e alla spinta che un successo di tale importanza porta con se, la vittoria a Malaga segna un sostanzioso incasso sia per la Federazione che per i giocatori.

Quanti soldi guadagnano

La nostra squadra vincente al completo

La vittoria contro l’Olanda, nei quarti di finale, è valsa ai tennisti azzurri 860mila euro ciascuno, mentre la Fitp ha incassato 405mila euro. La semifinale vinta con la Serbia è valsa invece 1 milione di euro a giocatore e 505mila euro per la federazione. Per l’atto finale il gruzzolo da spartire fra i giocatori ammonta a 1,6 milioni di euro da dividere tra i giocatori, mentre la Federazione guadagna 833mila euro.

Otto finali, due trionfi

Con questa affermazione prestigiosa, l’Italia è per l’ottava volta in finale di Davis. L’attuale format, quello con le sfide delle Finals e dei gironi su singola giornata, vede gli azzurri per la prima volta all’ultimo atto. In precedenza, due volte c’era stato l’approdo all’epoca del Challenge Round, quattro quando questo era stato eliminato, ma rimanevano le fasi zonali, infine una nel periodo 1981-2018, quello del World Group come l’abbiamo conosciuto nella sua composizione a 16 squadre e quattro turni per arrivare all’ultimo atto.

La prima volta non si scorda mai

Nel 1976 vivemmo la nostra prima vittoria. Non così nota è la storia di come ci si arrivò sul piano tennistico. Dopo il preliminare con la Polonia senza Fibak (5-0 a Firenze), nella Zona B della parte europea l’Italia si trovò davanti la Jugoslavia di Zeljko Franulovic e Niki Pilic (che, rinunciando alla Davis tre anni prima, fu squalificato dalla federazione internazionale: questo provocò la rinuncia di 81 giocatori a Wimbledon nell’azione collettiva più clamorosa della storia del tennis). La batté 5-0 in modo facile, poi fu 4-0 a Roma sulla Svezia senza Borg. A Wimbledon, contro la Gran Bretagna accanto ad Adriano Panatta, invece di Corrado Barazzutti, fu schierato Zugarelli. Le sue doti sull’erba si videro, e in men che non si dica Roger Taylor, John Lloyd e David Lloyd uscirono tutti sconfitti dal Court 1.

Capitan Pietrangeli: ieri sera il 90enne ancora sul podio

Il 90enne Nicola Pietrangeli

A quel punto c’era l’Interzonale. A Roma, contro l’Australia fu scontro durissimo. John Alexander vinse i suoi singolari, Barazzutti il primo su Newcombe, che poi toccò ad Adriano Panatta battere (con la conclusione di lunedì) per mandare l’Italia in Cile. O forse no, perché per settimane la discussione, anche (e soprattutto) politica sul tema fu all’ordine del giorno. Di fatto, si deve a capitan Pietrangeli la riuscita di una trasferta divenuta in seguito trionfale contro Jaime Fillol e Patricio Cornejo all’Estadio Nacional. Quel 4-1 è ancora scolpito nella memoria di tutti. E ieri sera, a Malaga, il trofeo è stato giustamente fatto alzare sul palco della premiazione anche a lui.

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