Il patriarcato letteralmente significa “legge del padre”
Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha diviso nuovamente l’opinione pubblica. E ancora una volta siamo permeati da un clima da stadio che infervora tutti. Giulia è vittima di un ragazzo affetto da problemi psichici o di un sistema sociale culturale detto patriarcato? Ma cos’è il patriarcato? Etimologicamente la parola deriva dal greco e letteralmente vuol dire “legge del padre”. Storicamente, il termine patriarcato è stato usato per riferirsi al dominio autocratico da parte del capo di una famiglia. In tempi moderni si riferisce al sistema sociale in cui il potere è prevalentemente detenuto da uomini adulti. Eppure oggi c’è chi sostiene che il patriarcato non esista più e chi invece come Kasia Smutniak afferma ”è evidente che esista“. La forte partecipazione alle manifestazioni di Sabato 25 Novembre alla giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne ci mostrano il bisogno di affrontare questo” scheletro”.
Il professor Umberto Galimberti spiega le dinamiche del caso a L’aria che tira
L’emancipazione della donna ha sconvolto gli algoritmi mentali maschili
Sia Umberto Galimberti che Massimo Ammaniti, entrambi psicanalisti, sono concordi nell’affermare che è proprio la caduta della società patriarcale a scaturire le violenze sulle donne. Ammaniti sostiene che: “le violenze maschili nascono proprio dalla debolezza di uomini sopraffatti affettivamente e socialmente dalle donne”. Galimberti crede che questi fenomeni siano da imputare al processo di emancipazione della donna. È un problema per lui antropologico “Quando le donne si emancipano sconvolgono il modello che gli uomini hanno nella testa”. Inoltre, afferma che i maschi crescono nelle case all’interno di un amore incondizionato e quando si innamorano alcuni “non ce la fanno a passare a un amore condizionato “. Marco travaglio ad Accordi&Disaccordi rifiuta di attribuire la colpa dell’omicidio di Giulia alla società patriarcale. E anche per Travaglio però: “E’ proprio la fine del patriarcato che ha messo in testa a molti svalvolati che la donna deve ritornare a obbedire”. Proseguendo attribuendo il problema della violenza sulle donne a una non educazione al sacrificio e all’incapacità di “accettazione del rifiuto” dei maschi. Infine, Cacciari afferma convinto: “E’ ridicolo tirar fuori la famiglia patriarcale che non esiste più”.
Il patriarcato è terminato ma il maschilismo emerge dalle sue ceneri
Provando a mettere insieme i pareri espressi da chi ha fatto della sua professione la capacità di pensare sembrerebbe emergere una visione condivisa. Il patriarcato è terminato come modello famigliare ma permane nell’inconscio collettivo maschile. In realtà il tema del “patriarcato” bolliva in pentola già da un po’. I recenti successi cinematografici come quello di Paola Cortellesi o come quello del film “Barbie “lo dimostrano. E aspettava solo una nuova occasione di ribalta. Non è bastato un presidente donna, la Ferragni di turno ne tanto meno prodotti commerciali come le eroine Marvel o le “Spice Girls” a far credere alle donne che il patriarcato fosse terminato. Dietro a questi simboli illusorii di “emancipazione” femminile in realtà si cela sempre un’alleanza a uno o più figure maschile di potere. Le Spice Girls, paladine del potere femminile degli anni 90 furono partorite dalla testa di due uomini: Bob Herbert e il figlio Chris.
Ken e il patriarcato: modelli e dinamiche dai pupazzi Mattel alla vita reale
Dietro a donne di potere si celano sempre uomini di potere: Chiara Ferragni e Giorgia Meloni
L’ascesa di Giorgia Meloni non sarebbe invece stata possibile senza la cosiddetta “banda di atreju “tutta al maschile. Composta da Rampelli, primo mentore di Meloni, De Priamo, Fidanza e Lollobrigida. Ma a consacrare la sua carriera politica sarà l’incarico nel 2008 nel governo Berlusconi come ministro per la Gioventù. Stesso discorso per Chiara Ferragni che ha trovato la sua fortuna grazie al “business-angel” ed ex compagno Riccardo Pozzoli. Eppure, molte donne vedono in Chiara il prototipo di una “wonder woman” che ha sconfitto il fantasma del patriarcato e che riesce a incastrare perfettamente famiglia casa lavoro. Testimonial dell’ultimo spot di BMW iX1 2023 Chiara ancora una volta viene idolatrata come la donna che ce l’ha fatta. “dicevano che non avrei fatto tanta strada, che avrei dovuto chiedere il permesso, che non avrei mai trovato il mio posto nel mondo”.Il successo di una donna sembrerebbe così essere ancora un prodotto costruito ad hoc da un modello patriarcale finalizzato a un sistema capitalistico. Nella maggior parte dei casi, le donne al potere sono tutte frutto di un “nulla osta “maschile, dato o da un legame affettivo (vero o presunto) o da un contratto atipico “do ut des”. Le uniche eccezioni la fanno ovviamente le eredi di imperi famigliari come Miuccia Prada o Donatella Versace. Le quali hanno assunto ruoli di poteri nelle aziende di famiglia solo dopo la morte del nonno (Miuccia) e del fratello (Donatella).
La cultura cristiana: la Madonna fornisce la materia, Gesù dice sono tutt’uno con il padre
Sempre Galiberti sostiene che questa mentalità patriarcale ha origini lontane. Nella cultura cristiana, basta pensare che la Madonna è una vergine che fornisce solo la materia al figlio di Dio. ” Siamo tutti patriarcali la cultura cristiana ci insegna ad esserlo Gesù dice sono tutt’uno con il padre”. Queste modelli di pensiero sono come programmi preimpostati difficile da disinstallare. Sono processi antropologici che richiedono tempo per essere sovvertiti. Carla Lonzi negli anni 70 scrisse “ Cristo rappresenta l’irreversibilità del senso di colpa su cui si fonda la potenza del padre, immolandosi ne esegue la volontà, e riscatta la comunità a maggior gloria del padre”. Ma che la Bibbia, testo considerato sacro al cristianesimo, sia intrisa di passi che riconducono a una cultura patriarcale e al predominio del maschile è evidente. Basta citare la lettera agli Efesini di Paolo di Tarso “Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Le mogli siano sottomesse ai mariti come al signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, e come la chiesa sta sottomessa a Cristo così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto”. Se c’è un potere patriarcale da mettere ancora in discussione è proprio quello della Chiesa.