Sulla piattaforma più famosa del mondo, Tik Tok, è possibile fare le live, ovvero dei video in diretta in cui chiunque può entrare. Peccato che alcuni individui abbiano deciso di fondarci il proprio commercio abusivo di capi d’abbigliamento e accessori. Dove? A Napoli… e così facendo, ovviamente, riesco a fuggire dalle tasse.
Un secondo “lavoro”
Nella periferia di Napoli, a volte nelle classiche “giornate no”, capita di vedere la serranda abbassata già alle 18:00. Ma un occhio neanche troppo attento, noterebbe che dietro alle sbarre la luce è accesa. Vuol dire che il secondo lavoro è iniziato: il primo lavoro, quello più famoso, in cui i clienti entrano, provano, chiedono e magari vanno via senza comprare nulla, finisce. Mentre il secondo, comincia quando si spengono le lucine negli scaffali, si accende il telefonino e con un semplice account TikTok ed una rete internet, si preme il pulsante rosso per avviare una diretta.
Ma che lavoro è?
Che lavoro è? Un lavoro che sicuramente fa guadagnare molto di più dei classici mercanti che vendono magliette al mercatino, nonostante si stia parlando della stessa merce. Stiamo parlando della vendita attraverso video e dirette social di accessori e abbigliamento, un fenomeno che dato il suo successo è spopolato rapidamente in Italia e nel mondo. Oramai nessuno più va direttamente nella bottega dell’artigiano, sempre più rare e costose, a comprare il prodotto. E’ tutto online, tutto a disposizione il giorno dopo all’uscio di casa. Infatti moltissimi venditori preferiscono dedicare più tempo a sponsorizzare la merce sulle live di Tik Tok piuttosto che passare la giornata dietro ad un bancone ad aspettare un cliente che non entrerà mai.
Cosa c’è di male in queste vendite online? Tutto!
La vendita online, o e-commerce direbbero i giovani, è una pratica del tutto legale e anzi molto diffusa perché presenta moltissimi vantaggi: ad esempio non è necessario avere un negozio fisico, si possono raggiungere moltissime persone magari anche dall’altra parte del mondo et cetera. Ma questo commercio elettronico è ben lontano da ciò che questi piccoli criminali combinano sui social. E’ tutto fuorilegge, aggirano la fiscalità nell’acquisto all’ingrosso e nella vendita al dettaglio. Nessuno saprà mai chi vende e chi compra… Figuriamoci l’agenzia dell’entrate!
Arrivano in soccorso gli americani
Gli italiani a risolvere i problemi non sono proprio i numeri uno, specialmente quando si parla di tasse, considerando che nemmeno il bar dell’agenzia dell’entrate le paga… Quindi figuriamoci se un problema di questo calibro possa essere risolto così facilmente. Ed è qui che entrano in gioco i padroni di casa, gli americani, nonché proprietari della piattaforma, che potrebbero interrompere questo giochino del Livestream Shopping non ufficiale. TikTok infatti starebbe decidendo di estendere la sua funzione di vendita diretta, TikTok Shop, prima negli Stati Uniti, poi probabilmente in Europa. Quindi cari evasori, datevi una mossa!