L’Unione Europea aveva promesso di fornire all’Ucraina un milione di proiettili di artiglieria. La consegna dovrebbe essere entro il mese di marzo del prossimo anno. Ma il delivery è in ritardo. Infatti il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato che “dobbiamo presumere” che questo obiettivo “non sarà raggiunto”.
I numeri di pallottole fanno impressione
L’esercito ucraino consuma qualcosa come 6.000-8.000 proiettili ogni “santo” giorno. Nel dettaglio, le sue milizie necessitano di proiettili d’artiglieria da 155 mm in grande quantità, uno standard NATO utilizzabile solo da armi statunitensi, francesci, tedesche, polacche e slovacche. Il capo della politica estera Josep Borrell lo scorso 14 novembre ha dichiarato che l’UE ha raggiunto solo “il 30% dell’obiettivo generale” per quanto riguarda le munizioni. L’Agenzia europea per la difesa ha siglato almeno otto contratti per l’acquisto di altri 180.000 proiettili da 155 mm, che però non sono ancora stati consegnati.
Promesse che, per vari motivi, non è possibile mantenere
Secondo un documento dell’Istituto internazionale per gli studi strategici (IISS), l’Europa ha incontrato anche dei problemi nella catena di approvvigionamento. Un fornitore di esplosivi impiegati nelle munizioni, ha dichiarato che alcuni suoi clienti “hanno chiesto aumenti di produzione del 100%-200%”. E, come se non bastasse… anche “i metalli e le materie plastiche per le spolette e gli involucri” sono “a corto di scorte”.
Scenari inquietanti
Il Commissario per il Mercato Interno Thierry Breton ha dichiarato che, da febbraio, la capacità produttiva di munizioni dell’UE è aumentata del 20-30%. Anche in questo modo la capacità sarebbe comunque insufficente, dato che i Paesi UE devono rimpinguare le proprie scorte dopo aver fornito munizioni all’Ucraina. L’IISS menziona alcuni rapporti che tratteggiano scenari drammatici : in un conflitto ad alta intensità il Regno Unito potrebbe vedere esaurite le proprie munizioni “in soli otto giorni”, mentre le “scorte tedesche durerebbero da poche ore a pochi giorni”.
E la Russia potenzia il suo arsenale
Se si considera che la Russia tiene un ritmo produttivo serrato di armi da guerra – nel 2022 ha prodotto circa 1,7 milioni di proiettili nel 2022 e ipotizza circa tre milioni all’anno entro il 2025 – l’inquitudine generale aumenta. Teheran ha fatto avere a Mosca più di 300.000 proiettili tra il novembre 2022 e l’aprile 2023, secondo le informazioni in possesso dell’autorevole Wall Street Journal. Mentre l’Associated Press sostiene che la principale agenzia di spionaggio del Paese ritiene che Pyongyang abbia consegnato al Cremlino più di un milione di proiettili di artiglieria dall’inizio di agosto.