Giorgia Meloni sembra che stia facendo una campagna elettorale preventiva. Il Presidente del Consiglio più che giocare in attacco nelle ultime ore sembra che stia solo puntando a difendersi. Dopo mesi di assenza dalle reti televisive italiane, qualche giorno fa’ è stata ospite a “porta a porta” per uno special dedicato alla mafia, tema caro all’opinione pubblica. Questa sua ospitata da Vespa, per molti, è solo un messaggio subliminale atto a dire “non sono contro la magistratura”e a dissuadere il pubblico dalla polemica innescata da Crosetto.
MEGLIO LA FILA PER IL PASSAPORTO O LA FILA PER LE CURE SANITARIE ?
Invece, ieri nel suo ultimo post, che la ritrae con il primo ministro Indiano Narendra Modi, sembra voler tentare, di nuovo, la carta del “meme marketing” simpatico. Ma è nell’intervista, in stile Casa Bianca, con “poste italiane” che la Meloni sicuramente da il meglio di sé puntando dritta al cuore degli italiani. E lo fa’ parlando del progetto “Polis”, un << esempio virtuoso di realizzazione del Pnrr>>. Il progetto essenzialmente permette di effettuare in modalità digitale, attraverso gli uffici postali, la presentazione delle domande connesse ai principali procedimenti amministrativi. E Con gli occhi rivolti al cielo come la Vergine in preghiera lancia il suo pensiero di Natale per gli Italiani <<viva l’orgoglio italiano>>.
GUARDA LE INTERVISTE DI GIORGIA MELONI
Michele Santoro e Andrea Scanzi Contro il governo di Giorgia Meloni
Forse questo suo bisogno di nuovi “spot elettorali “è un modo per resistere alle accuse racchiuse tutte nell’ultimo libro di Andrea Scanzi “La sciagura. Giorgia Meloni e il suo governo disastroso”. Il libro, dal titolo inequivocabile, uscito il 28 Novembre, è un attento scrutinio politico del primo anno del governo Meloni. Il giornalista in queste pagine dipinge il fenomeno Meloni come <<qualcosa che non è marginale e provvisorio, non sarà breve e non sarà indolore>>. Anche il giornalista Michele Santoro, ospite a “otto e mezzo”, interviene <<la Meloni si è piegata agli Americani. Che cosa può servire questo discorso assurdo che l’Italia va meglio degli altri? Siamo ultimi per l’occupazione, siamo ultimi per i salari, e soprattutto abbiamo 36mila giovani che l’anno scorso hanno lasciato il nostro paese. 36mila giovani che lasciano il nostro paese, come ci ricorda il Censis sono il segno di una sfiducia nei confronti della situazione>>. E prosegue attribuendo le cause di questa sfiducia nazionale al fatto che non ci sia un reale alternativa in questo momento al governo.
57esimo rapporto del Censis: “Italiani sonnambuli”
Ma al premier forse non interessa il 57esimo rapporto Censis sulla situazione sociale del paese che fotografa una società italiana impaurita e inerme “come sonnanbuli”. Da queste statistiche emerge che per l’80% degli italiani il Paese è in declino. E che, a causa delle promesse mancate, il 79,1% degli italiani si dichiara molto preoccupato per il funzionamento del Servizio sanitario nel prossimo futuro. Ma probabilmente per il nostro presidente i fondi del Pnrr erano più urgenti per favorire la digitalizzare degli uffici postali piuttosto che a favore dei servizi della sanità pubblica. Meglio la fila per il passaporto o quella per le cure sanitarie?
IL “LOAN AGREEMENT “DI MARIO DRAGHI
Il Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) , è un fondo europeo creato per sostenere la ripresa economica dell’Italia (e altri paesi) dopo la crisi della pandemia di Covid-19. Per finanziare il Recovery and resilience facility la Commissione europea contrae prestiti sui mercati di tutti i 27 paesi membri. Importante sottolineare che per i costi dei prestiti del Pnrr tutti i tre i decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze rimandano al cosiddetto “loan agreement”. L’accordo di prestito, è stato sottoscritto con l’unione Europea il 26 Luglio 2021 dall’allora governo di Mario Draghi. I decreti citano alcuni articoli del loan agreement a proposito dei costi dei prestiti e specificano che quest’ultimi sono stabiliti dalla Commissione Ue in una confirmition notice inviata all’Italia prima dell’erogazione delle singole rate.
DAL 2033 “ NON CI RESTA CHE PIANGERE”
Ma appena provi a fare una semplice ricerca nella Gazzetta Ufficiale per capire a quanto dovrebbero aumentare i costi d’interesse per l’Italia vieni sostanzialmente demotivato a farlo. E’ davvero così impossibile sapere a quanto ammonteranno questi interessi sui 123 miliardi prestati all’italia che dovremmo restituire a partire dal 2033 entro Maggio 2052?
[…] LA “SMART BOMB” DI CROSETTO ALLA MAGISTRATURA… Gli esclusi dell’Ariston 2024: vengo anch’io, no tu no! Sgarbi: «Morgan non è un mio leccapiedi» Quando un ex calciatore disserta di economia: che… Buffon! (VIDEO) LA NUOVA CAMPAGNA ELETTORALE di GIORGIA MELONI […]