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Geolier tra Napoli, Sanremo e cantonate

Geolier è stato confermato da Amadeus come partecipante al Festival di Sanremo, e si esibirà esclusivamente in napoletano. Nicolò De Vitiis de Le Iene, amico stretto del cantante partenopeo, aveva già lanciato un video su TikTok alcuni mesi fa che sembrava anticipare questa partecipazione: «Se ti dicessero di fare Sanremo?». Geolier rispondeva senza esitazione: «Certamente, ci penso, in napoletano».

Nel video, Geolier affermava di essere intenzionato a esibirsi solo in dialetto, sottolineando: «Sarò il primo della storia a farlo solo in questa lingua. Se faccio Sanremo, lo faccio esclusivamente in napoletano. Mi piacerebbe? Sì, ma sempre in questa lingua. Faccio musica, quindi non vedo problemi. Ho la responsabilità di farlo in napoletano, in italiano non ho nulla da dimostrare». Sorridendo, ha aggiunto ironicamente: «Nessuno mi voterebbe al televoto a Napoli…».

Quando gli chiedevano se si immaginava sul palco di Sanremo, Geolier rispondeva con sicurezza: «Sì, certo, se ci vado, spaccherò…». A distanza di qualche tempo, l’annuncio ufficiale del presentatore conferma che Geolier si esibirà in lingua partenopea, esattamente come aveva anticipato.

Peccato che non sia proprio così, perché Geolier non sarà il primo cantante in gara a cantare in napoletano: forse distrattamente, si è poco informato sulla storia della kermesse. Infatti nel 1989 ci sono stati due nomi tra i concorrenti a cantare in napoletano: Renato Carosone e Marisa Laurito. I due si esibirono sul palco dell’Ariston ognuno con la sua canzone: ‘Na canzuncella doce doce Il babà è una cosa seria.

Sanremo 1989, Carosone e Laurito si esibiscono in napoletano


In quell’anno, Renato Carosone e Marisa Laurito avrebbero dovuto interpretare lo stesso brano, formando così la prima coppia di cantanti napoletani a esibirsi a Sanremo. A rivelare questo curioso aneddoto è stata l’attrice stessa, menzionandolo più volte nel suo libro Una vita scapricciata, svelando anche il motivo per cui il duetto non si materializzò all’ultimo momento.

«Carosone ed io eravamo molto amici», aveva ricordato. «In uno dei nostri incontri, decidemmo di scrivere una canzone per Sanremo. Gli organizzatori accettarono subito l’idea. Coinvolgemmo Riccardo Pazzaglia per scrivere il testo. La canzone avrebbe dovuto raccontare, in chiave allegra, le vicende di una coppia in via di separazione».

Il problema sorse perché i due autori non riuscirono a trovare un accordo sullo sviluppo della storia da musicare. Pazzaglia aveva risolto la separazione mandando la donna in una villa sontuosa e l’uomo in un modesto bilocale. Questa soluzione non convinceva Carosone, che avrebbe interpretato il personaggio maschile, la trovava poco divertente

La discussione diventò irrimediabilmente accesa alla presenza della Laurito: «Mi sembrava di essere in una commedia di Scarpetta. Provai a mediare dicendo che potevo essere io, ovvero la donna della canzone, a vivere nel bilocale. Ma non c’è stato nulla da fare. Entrambi rimasero fermi sulle proprie posizioni e il duetto saltò». Così, la partecipazione al Festival era stata annunciata e Carosone e Laurito si sono ritrovati a dover cantare due canzoni diverse. Peccato, avrebbero potuto essere una coppia di cantanti napoletani contagiosamente simpatica a Sanremo, indipendentemente dalla canzone, che è rimasta sconosciuta.

Ma se i due cantanti napoletani sono forse troppo in là e sconosciuti, c’è qualcun’ altro di un pò più famoso che ha cantato come ospite d’onore a Sanremo: Pino Daniele.

Pino Daniele nel 2009 canta Napul’è a Sanremo

Geolier sei ancora convinto di essere il primo a portare il napoletano a Sanremo, eh? Ma guarda un po’, dimentichiamo anche Pino Daniele che nel 2009 ha portato la sua splendida Napul’è sul palco di Sanremo, incantando tutti. Quindi, ci spiace dirlo, Geolier, ma non sarai esattamente il pioniere a portare il dialetto napoletano a Sanremo.

Magari potrebbe essere un contributo fresco e originale, ma il primato suona un po’ troppo ambizioso, no? Bisogna fare attenzione a non dimenticare la storia, anche quella di un grande come Pino Daniele, che ha reso omaggio alla sua Napoli in modo magistrale già diversi anni fa.

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