Dopo ciò che è stato sollevato dal Codacons in merito ai testi della band La Sad, in gara al Festival di Sanremo, noi possiamo dirvi di più. Infatti, IN ESCLUSIVA, vi possiamo fornire un estrapolato di una diretta su Twitch, che vede, tra i tanti protagonisti, Fiks, membro della band La Sad.
Fiks e il video che lo inchioda
Un trio costituitosi a Milano nel 2020, composto da Theø, Plant e Fiks. È su quest’ultimo nome che ci concentriamo, perché il video che, IN ESCLUSIVA, noi di Dillingernews vi possiamo fornire non è sicuramente uno spettacolo degno della musica italiana al quale vorremmo assistere. Quello di cui parliamo è il video in cui Ficks, uno dei tre membri della band sopracitata, farebbe uso in modo difficilmente inequivocabile di… cocaina!
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Tra i partecipanti della live pare ci fossero anche Nello Taver (nome d’arte di Vincenzo Siciliano, creator di YouTube e Twitch), Luis Sal, Simone Panetti (streamer su Twitch noto con il nome di Panetty), Naska (cantautore e rapper, pseudonimo di Diego Caterbetti), Homyatol (pseudonimo di Andrea Hakimi), Maurizio Valente (youtuber), Enkk, il Masseo (pseudonimo di Edoardo Magro) e Jordan Jeffrey Baby (trapper che era stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione, ma a cui, il 21 novembre scorso, è stato concesso l’affidamento terapeutico… chissà cosa dirà il Magistrato di Sorveglianza dopo aver visto le persone con cui si accompagna).
È questo il Festival di Sanremo che volete?
La domanda che poniamo è se il Festival della canzone italiana possa accettare dei concorrenti simili. L’anno scorso la kermesse ha immobilizzato l’Italia, ha reso note persone totalmente sconosciute, come spesso accade in queste occasioni. Un ambito che dovrebbe sempre rappresentare un luogo di cultura, di sani principi a cui devono assistere soprattutto i giovani. Caratterizzato da musica, realizzata fatta sicuramente non da persone di questo tipo.
Come risponderà Amadeus dopo il video di Fiks?
Ci auguriamo che Amadeus, dopo aver visto questo filmato, non passi sopra a un argomento così grave come quello della droga. Una piaga sociale di altissimo livello e forse sarebbe il caso che sul palco di quel Festival ci fossero i ragazzi di San Patrignano piuttosto che i membri di questa band a noi sconosciuta. Ricordiamoci che stiamo parlando di una delle dirette nazionali più attese dell’anno, stiamo parlando della Rai che fa, o meglio dovrebbe fare, servizio pubblico. Se dare tanta visibilità a tre ragazzini che si drogano e offrire un servizio agli abbonati, allora non ci dobbiamo e non ci possiamo stupire se questi personaggi rappresentano i nuovi idoli dei millennials.
Un tempo c’erano uomini e donne di classe, c’era Baglioni, c’era Venditti, c’era Mina, che gente come Fiks probabilmente non sa neanche chi siano. Chiediamo solo un po’ di coerenza, che differisce molto dal moralismo sterile che non ci appartiene, su chi merita davvero – oggi – così tanta visibilità mediatica.
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Il parere del nostro critico
Sanremo, dove vai / se la polemica non ce l’hai… si scaldano i motori per il festival, anche se nel peggiore dei modi. Amadeus dovrebbe – fino a prova contraria – aver terminato i suoi comunicati in diretta dallo studio del TG1 e… già parte la bagarre! Il Codacons e l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, secondo quanto riportato da Adnkronos, «scendono in campo con una denuncia contro la Rai e Amadeus dopo la notizia della partecipazione dei La Sad al Festival di Sanremo 2024».
Scandalo per i testi sessisti
Il Codacons dopo aver preso atto dei big (o presunti tali) in gara al prossimo Festival si è scagliato contro i La Sad, gruppo trap milanese che canta – se quello è cantare… – brani con testi giudicati offensivi e volgari. E la musica? Peggio mi sento! Un Paese che si commuove per l’assassionio di Giulia Cecchettin non può applaudire brani (‘Ma tu sei peggio della coca, sei una tr’, e ‘ti sco** solo per strapparti il cuore’, per citarne solo due) offensivi nei confronti delle donne. Caratterizzati da una becera costante, molesta e costante celebrazione di violenza e misoginia. Non si capisce davvero la ragione che ha spinto la Rai e Amadeus a selezionare proprio questo trio, visti i testi decisamente inappropriati, in un momento in cui tutte le energie dovrebbero essere unite nella battaglia contro la violenza di genere.
Cattiveria intelligente vs volgarità gratuite
Oltre ad interrogarci sui criteri di scelta degli artisti che dovremo sorbirci per una settimana intera a febbraio… proviamo a proporre un’altra riflessione. La storia del rock e del pop è stata costellata di personaggi che, anche se considerati “maledetti”, hanno rappresentato altrettanti momenti di rivoluzione, di liberazione da vetusti preconcetti, di svolta e di cambiamento. Sia musicale ma ancora di più sociale. Pensiamo al “bacino roteante” di Re Elvis (considerato dai benpensanti “osceno”), ai roghi dei dischi dei Beatles (trattati come materia altamente diseducativa e blasfema da alcuni gruppi di fondamentalisti religiosi americani), alle frequentazioni con le droghe di Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Lou Reed e moltissimi altri. Piuttosto che all’ironica ferocia, castigatrice di politica e costume, da parte di un genio come Frank Zappa. O alla rivolta sociale (ma con idee musicalmente straordinarie) del movimento punk dei Ramones, Sex Pistols, Clash, Buzzcocks, Damned e Stranglers… e la lista potrebbe continuare.
Tutti personaggi di straordinario valore musicale, capaci di lasciare un segno indelebile nella cultura del ‘900. Tornando alle miserie sanremesi… da questi La Sad ci possiamo solo aspettare un siparietto finto-trasgressivo come la distruzione floreale di Blanco dell’anno passato. Del finto punk-trap-volgar-pop non ce ne facciamo niente e nulla vorremmo saperne. Una cosa è certa, un segno (pessimo) questi tristi ragazzotti l’hanno già lasciato.