Fabio Fazio ha scritto, sul settimanale Oggi una lunga lettera dedicata – udite udite – a niente di meno che… Elodie! Non ci stupisce il fatto che Fazio abbia rilasciato un’intervista, visto che di cose il conduttore ne ha da dire, ma che abbia utilizzato il suo tempo, per non dire sprecato, per parlare delle critiche rivolte alla cantante per le sue mise durante i concerti…
La lettera di Fazio
Fazio nello specifico dice che “Elodie non cerca il consenso altrui, anzi: è proprio il dissenso che deriva dal rappresentarsi e mettersi in scena come preferisce, senza far niente di male, a creare quel fastidio che le piace”. Vorremmo sottolineare al grande conduttore come anche lo stesso dissenso sia un’implicita ricerca del consenso, perché, al giorno d’oggi, è ciò che fa discutere che divide, che crea polemica, che crea flusso sui media e sui social creando quelle antipatiche fazioni pro o contro Elodie. Quindi la sua, quella della cantante, è un’implicita ricerca del consenso, semplicemente veicolata attraverso il dissenso, ma il risultato è lo stesso: far parlare di sé.
Fabietto e il mito del patriarcato
Fazio poi aggiunge che “Ecco che cosa si intende per società patriarcale: proprio quella in cui ancora si ritiene che il corpo della donna, soprattutto se sexy o provocante, appartenga alla collettività maschile. Lo scandalo non è dunque lo spacco o la scollatura, ma il rivendicare l’autonomia e l’indipendenza”. Tanto per cominciare la parola patriarcato ha cominciato a circolare sul web e sui giornali nel momento in cui ne ha parlato Elena, la sorella di Giulia Cecchettin e sono sicura che, se andassimo a fare una ricerca capillare sull’utilizzo di questo termine nell’ultimo periodo, rispetto ai mesi precedenti, ci renderemmo conto che altro non è che quella parola chiave che fa smuovere e agitare le masse.
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Abbiamo una domanda per il conduttore
Vorrei chiedere a Fazio chi è che cerca di togliere l’indipendenza e l’autonomia a Elodie, visto che si esibisce, fortunatamente, in tutta Italia, peraltro con un più che ampio consenso. Per cui non capiamo che cosa sta rivendicando: libertà, autonomia e indipendenza che lei già ha, tutte cose che non sono mai state sottratte né alla cantante né a tutte quelle persone che decidono di mostrarsi in questo modo. Ma se volete toglierci anche la possibilità di dire la nostra, di dire che non siamo d’accordo, di mostrare dissenso verso un certo modo di esporsi allora è qui che avviene la censura, e qui che avviene la mancanza di autonomia, e qui che avviene lo scandalo.