L’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha un diavolo per capello. Tirato in ballo da Giorgia Meloni, ribatte colpo su colpo:«Ha messo in dubbio l’onore con il quale ho ricoperto il ruolo di ministro. Dice il falso quando dice che io ho firmato quando non ero nel pieno dei miei poteri. E non è istituzionalmente corretto dare dei cospirazionisti a dei nostri ambasciatori».
Il “Faxgate”
L’oggetto del contendere è l’intervento al senato della premier in cui ha sventolato un fax e dichiarato: «Se negate che il Governo Conte, alla chetichella, abbia dato l’assenso alla riforma del trattato del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), vi ho portato un bel fax: “Per il rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione Europea ambasciatore Maurizio Massari, la signoria vostra è autorizzata a firmare l’accordo recante modifica del trattato che istituisce il meccanismo europeo di stabilità”, firmato Luigi Di Maio. Questa firma è stata fatta un giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando il governo Conte era dimissionato, in carica solamente per gli affari correnti, contro il parere del Parlamento, senza dirlo agli italiani e con il favore delle tenebre».
Ecco perché per Di Maio la Meloni mente
«Giorgia Meloni dice due cose: una vera e una falsa. Ovvero che il governo “‘”Conte due“’” ha votato nel 2020 la riforma del Mes. Quello che dice di falso è che io abbia firmato il mandato all’ambasciatore italiano quando non ero nei miei pieni poteri perché il governo era già caduto. Quel documento porta la data del 20 gennaio 2021, il governo Conte è caduto il 26 gennaio».
Eppure Di Maio ha sostenuto il governo Meloni
Di Maio conclude con una nota di amarezza: «Io, in questo ultimo anno in cui non sono stato parlamentare, tante volte ho sostenuto questo governo su alcune scelte coraggiose, come sull’Ucraina o su alcune scelte in continuità con il governo Draghi. Il presidente del Consiglio ha deciso di esibire un documento e ha sostanzialmente messo in dubbio l’onore con cui ho ricoperto il mandato da ministro».
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