Home Cinema Wonka, campione d’incassi anche senza Johnny Depp

Wonka, campione d’incassi anche senza Johnny Depp

La pellicola Wonka, con Timothée Chalamet nel ruolo del giovane Willy Wonka e Hugh Grant interpretante un Umpa Lumpa, ha ottenuto un clamoroso successo al botteghino durante il primo weekend di proiezioni. Debuttato nelle sale cinematografiche del Regno Unito e in altri 36 paesi l’8 dicembre 2023, il film ha incassato ben 43,2 milioni di dollari, un trionfo riportato da Variety. Dopotutto la nuova interpretazione del protagonista ha fatto un baffo al vecchio Deep che ormai è troppo vecchio e dopo le recenti problematiche si avvia verso la pensione.

La premiere ha avuto luogo a Los Angeles il 10 dicembre 2023, ed è stata un evento di rilievo, anticipando l’uscita del film negli altri paesi tra cui l’Italia, nel corso di questa settimana. Durante l’evento, Timothée Chalamet ha dichiarato al portale Entertainment Tonight di essere aperto a un possibile sequel del film “se ci fosse un’altra storia da raccontare, e sembra proprio che ce ne sia una”. Anche il regista Paul King si è mostrato favorevole a continuare la storia del celebre cioccolatiere, considerando che al momento il film sta ricevendo apprezzamenti positivi da parte della critica.

Il dubbio è se il Willy interpretato da Timothée Chalamet possa risultare troppo dolce

Il film di Paul King ha scalato le classifiche degli incassi, tuttavia rimane il sospetto che il personaggio possa essere lontano dalle interpretazioni originali portate al cinema da Gene Wilder e Johnny Depp. Sembra che il nuovo Wonka sia troppo buonista.

Quando abbiamo incontrato per la prima volta il personaggio con il cilindro sulla testa e la lunga giacca bordeaux, ci aspettavamo che la versione di Timothée Chalamet ci conquistasse, e con il beneficio dell’esperienza possiamo affermare che ci è riuscito. Wonka, il nuovo film di Paul King, ha conquistato rapidamente le classifiche degli incassi in Italia e in molti altri paesi, ma merita riconoscimento anche per aver dipinto la vita di Willy prima dell’apertura della sua celebre fabbrica di cioccolato, prima del concorso del biglietto d’oro e prima dell’incontro con il giovane Charlie.

La storia, tratta dal libro scritto da Sibéal Pounder e pubblicato da Salani Editore, tenta di spiegare le vicende che hanno portato Wonka a diventare il rinomato cioccolataio e le sfide affrontate prima di raggiungere la fama. Sebbene i toni del film si ispirino al mondo grottesco e magico di Roald Dahl, mostrando un Wonka che si muove tra commedia e musical con colori vivaci e gioiosi, emerge un piccolo punto interrogativo.

Il vecchio Wonka era cinico, questo è un cucciolo

Coloro che conoscono La fabbrica di cioccolato e hanno visto le interpretazioni di Gene Wilder e Johnny Depp sanno bene che, oltre a essere un sognatore, Wonka è anche cinico e a tratti spietato – caratteristiche che il personaggio di Chalamet sembra non possedere affatto. È vero che il film racconta una fase precedente della vita del personaggio e che potrebbe ancora maturare e chiudersi in sé stesso, come quando dovrà affrontare intrusi che cercano di rubare le sue idee e le sue ricette.

Tuttavia, è difficile pensare che Wonka non mostri sin da subito una qualche forma di frattura. Il libro di Dahl, infatti, spiega che molti traumi del personaggio hanno origine dalla sua infanzia e dalla privazione dei dolciumi. La strada percorsa da Chalamet, invece, è illuminata da un ottimismo meraviglioso e da una sorta di ingenuità che ricorda Pollyanna, diventando irresistibile. La versione di Timothée Chalamet funziona, ma per prenderla sul serio sembra necessario dimenticare quanto narrato nella storia originale, poiché le rappresentazioni del personaggio rischiano di non collimare. È evidente che il film sia stato concepito per un pubblico di tutte le età, ma ci si aspettava di scorgere un briciolo di quella causticità tipica di Dahl che Chalamet avrebbe potuto rappresentare in modo credibile sullo schermo.

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