Dimenarsi, toccare le tette di Annalisa, cantare in abiti esigui strofe come “Mettiti le sneakers, usciamo, dai/Lattice addosso, un guanto e poi/Luce rossa, la notte, ambrosia/Io e te al Macao, Macao/Sento tutto, si muove, ricordi/Io e te al Macao, Macao”. “Macao dici”, Elodie? Chi sei per gettare fango su Gino Paoli?
Nella vita ci vuole culo
In un’intervista ad Aldo Cazzullo (fior di giornalista, ce ne fossero…) sul Corriere della Sera, Paoli ha vuotato il sacco su parecchie cose. Da Tenco alla Vanoni, dalla “gioventù bruciata” alla maturità sofferta, dalla guerra alle delusioni. Elodie che fa? Si aggrappa a uno stralcio. Gino dice: «Ieri avevamo Mina e la Vanoni. Oggi emergono le cantanti che mostrano il culo». Non fa nomi. Ma le narcisella ed egocentrica Elodie è certa si riferisca a lei, come fosse l’unica a proporsi supersexy sullo scenario italiano.
Spaliamo merda
«Ci sono degli artisti che nella vita sono delle merde», interviene la signorina in questione, dalla sua rispettabile “Macao, Macao, Macao”. Eh già. Quelli come Gino Paoli danno le loro canzoni più belle ad artisti come Zucchero od Ornella Vanoni, non hanno interesse a dare perle ai porci. Bastano un paio o tre di canzoni nel suo repertorio per asfaltare un’ultima arrivata come Elodie, che non sa nemmeno emulare con l’uso del proprio corpo una Loredana Berté. Resta solo tanta tristezza davanti alla volgarità di una ragazzina egocentrica. Così è, se vi pare.
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