Non c’è davvero limite al peggio… da parte di una coppia che un certo tipo di opinione pubblica, almeno fino ad ieri, ha portato ad esempio di virtuosità. Un vero e proprio scandalo, quello che vede implicati Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria Balocco. Con uno scambio di mail che finisce online inchiodandoli alle loro resposabilità. E la Ferragni, nel frattempo che fa? Cerca di correre ai ripari… facendo peggio!
Galeotte furono le mail
Le bieche strategie di marketing utilizzate da Balocco e dal team di Chiara Ferragni stanno tornando indietro come un boomerang, investendo le due aziende. La salatissima multa stabilita dall’Antitrust sentenzia definitivamente la cattiva condotta di entrambi, stabilendo in un certo qual modo anche il peso delle colpe. Già la perdita in termini di immagine è un aspetto non certo leggero. Ma non è finita qui: i rispettivi team devono ora affrontare anche una fuga di mail relative all’organizzazione del progetto. Documenti che evidenziano come entrambe le parti fossero inizialmente indecise su come comunicare la promozione, decidendo di giocare sull’ambiguità della donazione già avvenuta.
Fra di loro… a carte scoperte
Il team della Ferragni vede di buon occhio il matrimonio con un progetto benefico, una scelta di marketing che anche in passato aveva dato i suoi frutti per il brand dell’influencer. Lo scambio di mail partite ad ottobre 2022 evidenziano come la pensa il manager Balocco: “Non avendo compreso che il dettaglio della donazione sarebbe stato oggetto del contratto, non ci siamo pronunciati prima se non dopo vostro stimolo. Ecco perché ne è derivata una certa “Limitazione” che siamo certi, riusciremo a superare”. Gli stessi timori arrivano anche da alcune figure interne all’azienda dolciaria: una di loro scrive al resto del team: “Ciao a tutte. Per me ok ma massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole correlata alle vendite […] Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono…”.
Il comunicato parlava chiaro
Il 18 novembre 2022 la situazione era già cambiata, con il manager che scrive al team di Chiara: “Per noi è molto importante sottolineare il sostegno al progetto benefico senza menzionare le vendite (in quanto si tratta di una donazione che non è legata all’andamento del prodotto sul mercato)”. Anche se da quanto emerge dalla lunga lista di mail, la decisione finale spetta al team Tbs Crew della “Signora Ferragni”, che può determinare “In ultima istanza i contenuti da veicolare”. Tbs Crew si mostra molto ferma sul concetto, intervenendo personalmente su alcuni punti del comunicato stampa: “Buongiorno. Ho rivisto il comunicato in qualche punto. Te lo rimando in allegato. […] “Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva: il pandoro Chiara Ferragni, le cui vendite serviranno a finanziare un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino”.
Altro che spirito magnanimo…
Esemplare una mail interna emersa dal serrato scambio dei dipendenti Balocco, in cui il manager – riferendosi alla correzione del comunicato stampa – scrive ad alcuni colleghi: “Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: In realtà le vendite servono per pagare il vs cachet esorbitante”.
Do they know it’s Christmas
Patetica la corsa ai ripari da parte dell’influencer, che scrive con tono affranto ed accorato: “Mi dispiace che dopo tutto l’impegno mio e della mia famiglia in questi anni sul fronte delle attività benefiche, ci si ostini a vedere del negativo in un’operazione in cui tutto è stato fatto in totale buona fede. Quella con Balocco è stata un’operazione commerciale come tante ne faccio ogni giorno. In questa in particolare ho voluto sottolineare la donazione benefica fatta da Balocco all’ospedale Regina Margherita, perché per me era un punto fondamentale dell’accordo. E Sapere che quel macchinario che permette di esplorare nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing ora è lì in ospedale, è quel che più conta”.
La fabbrica della mercificazione
Il Codacons si è già mosso, noi speriamo che ogni “acquirente di pandoro Balocco di buona volontà” faccia altrettanto. Va bene che viviamo in un modo schifoso dove tutto viene biecamente mercificato, spesso e volentieri in nome di presunti ideali e scopi ammirevoli. Ma su certe cose davvero non si può girare la faccia dall’altra parte! Che la Ferragni venda pure le sue discutibili realizzazioni a peso d’oro: se c’è gente disposta a spendere soldi per quella roba… ne ha tutto il diritto. D’altronde è una storia vecchia come il mondo: il furbo vince sempre sullo stolto. Ma non toccate il Natale e i bambini! Anzi… già che ci siete, fate una bella cosa: visto che non sapete dove mettere i soldi che guadagnate… fatevi un bel viaggio – coi quali solitamente ci ammorbate con svariate ostentazioni fotografiche – di qualche mese, il più lontano possibile da tutti noi!