Apriti cielo. La premier Giorgia Meloni ad Atreju affronta il caso del pandoro griffato Chiara Ferragni e Balocco, l’ira funesta di Fedez si scatena contro di lei, Matteo Renzi non si fa sfuggire l’occasione di fare opposizione (?).
Soldi a palate
Il presidente del Consiglio dal palco della kermesse pronuncia parole severe e circostanzia i motivi del suo sdegno: «Il vero modello da seguire non solo gli influencer che fanno soldi a palate indossando degli abiti, mostrando delle borse o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari. Il vero modello da seguire è il modello di chi quella eccellenza italiana la inventa, la disegna, la produce e tiene a testa a tutti nel mercato globale, solo perché semplicemente siamo più bravi e lo sappiamo fare meglio. Ai giovani bisogna spiegare che creare quei prodotti è decisamente più straordinario che limitarsi a mostrarli».
Guarda la gallery
Il motto è: travisare, sviare, fraintendere
Ed ecco il consorte di Chiaretta paladina dei diritti delle donne (la ricordate a Sanremo?), il maschio Alfa Fedez, tuona caparbio: «La presidente del Consiglio avrà parlato della disoccupazione giovanile? Della manovra finanziaria che stanno facendo con il culo e che non hanno ancora finito? Della pressione fiscale del Paese? No. Ha deciso di dire che bisogna diffidare dalle persone che lavorano sul web. Questa è la priorità del nostro presidente del Consiglio. Mia moglie impugnerà ciò che è stato detto nelle sedi opportune e si difenderà, anche perché mia moglie a differenza delle persone che compongono il suo partito (di Giorgia Meloni, ndr) non ha potuto beneficiare dell’immunità parlamentare come l’onorevole Santanchè. Quindi pagherà se dovrà pagare». Ci mette becco pure Matteo Renzi, con un’ironia facilona: «La Presidente del Consiglio prima se la prende con il leader dell’opposizione e subito dopo attacca la Schlein». Si dia pace, dubitiamo che la Meloni consideri Chiara Ferragni un competitor sul piano politico.
Il paese dei Balocchi
Nessuno che entri nel merito del ragionamento di Giorgia Meloni, che sostiene una posizione sensata: guardiamo a chi produce più che a chi esibisce, distinguiamo tra apparenza e sostanza. Potremmo ridimensionare modelli quantomeno un po’ superficiali e ispirarci a persone davvero costruttive.