Home Celebs Televisione Ieri la patatina, oggi è la noce che tira

Ieri la patatina, oggi è la noce che tira

Dopo il discusso spot pubblicitario di Esselunga con due genitori separati e una bimba che dona una pesca al padre dicendogli che gliela manda la mamma, la catena di grande distribuzione fondata da Bernardo Caprotti torna al centro dell’interesse, questa volta con una noce. In vista nuove polemiche? In realtà, forse giovano… Diceva Oscar Wilde: «Parlate pure male di me, purché ne parliate».

Per fare un albero ci vuole una noce

I protagonisti sono i due piccoli Carlo e Marta: sono molto legati, ma lei deve partire per l’Australia e prima di farlo regala all’amico una noce. Anni dopo, adolescenti, si ritrovano su una panchina sotto un albero addobbato per Natale. Marta ricorda quella noce e Carlo le risponde: «Ci siamo seduti sotto». Grazie alle attenzioni del giovane, l’albero di noci è cresciuto forte e sano.

Un frutto simbolico

«Abbiamo voluto rappresentare una storia di amicizia», spiega Roberto Selva, direttore Marketing e comunicazione di Esselunga, «che resiste al trascorrere del tempo e alla distanza e lo abbiamo fatto attraverso una noce, un frutto simbolico che ben si presta a rappresentare il concetto di cura e l’evoluzione della storia. Con l’emozione che suscita un’amicizia ritrovata, desideriamo augurare a tutti buone feste».

Tutto è cominciato con Henry Ford

Lo abbiamo imparato ai primi del Novecento dall’imprenditore automobilistico Henry Ford: «La pubblicità è l’anima del commercio». Lezione di cui ha fatto tesoro Silvio Berlusconi negli anni Ottanta, artefice del boom del settore quando colse la valenza degli spot tv per le sue nascenti televisioni commerciali. Il Cavaliere era solito ironizzare: «Mi secca un po’ quando un film interrompe una pubblicità».

Dal Carosello a Fellini

Le generazioni nate dopo il 1977 non l’hanno vissuta: la lunga stagione del Carosello, partita nel 1957, riporta alla tv in bianco e nero e ai bambini che subito dopo dovevano andare a letto. Si trattava di veri e propri cortometraggi, dalla durata impensabile per i nostri tempi frenetici. Citiamo la pubblicità Asti Cinzano del 1969 firmata Ermanno Olmi, ma anche lo spot di Apple del 1984 sviluppato per il lancio del Macintosh: diretto da Ridley Scott e chiaramente ispirato all’opera 1984 di George Orwell, vi si rappresentava un futuro distopico dominato dal Grande Fratello. Per non parlare dei “rigatoni” di Federico Fellini per lo spot Barilla o di Sergio Leone per la Renault. Le polemiche non sono mai mancate: pensiamo, prima della pesca, a Rocco Siffredi al suo «La patatina tira».

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