Compleanno a cifra tonda – 80 – per il chitarrista e fondatore dei Rolling Stones, una delle icone del rock, per dieci anni nella lista delle 10 rockstar che rischiavano di morire. E l’ha fatta sempre franca. Nessuno come «Keef», negli ultimo 60 anni di storia del rock, era dato in predicato di andarsene, vista la sua condotta dedita ad abusi di ogni genere. Chi lo intervistava, già negli anni ’70, non poteva fare a meno di farglielo notare e lui rispondeva sghignazzando. Facendosi beffa di tutti e tutto. Perché in una rock and roll band degna di questo nome uno come lui ci deve assolutamente essere. Uno che, proprio come Keith, al momento giusto sia pronto a dichiarare: «Sono stato per dieci anni al numero uno della Lista delle persone prossime a morire. Insomma, ero molto dispiaciuto quando ne sono uscito»
Ha inaugurato un nuovo ruolo
Ma cosa ha reso un chitarrista dalla tecnica elementare quanto efficace in un’icona del pantheon rock? Certamente l’innato talento compositivo e le leggende sulla sua sregolata vita hanno sicuramente dato un contributo importante. Anche se non bisogna dimenticare quello che si può definire il fascino indiscreto del co-leader. Proprio con lui, un nuovo ruolo prende ufficialmente importanza nell’immaginario della musica popolare per eccellenza. Non più solamente il frontman che catalizza l’attenzione del pubblico… ma accanto a lui si impone chi a casa compone le melodie e sul palco rappresenta la spina dorsale delle esibizioni, a colpi di riff chitarristici dannatamente efficanci e memorabili.
Antesignano degli abusi
Negli anni Novanta, in piena era rave-party, a un giornalista che lo intervistava sugli effetti dell’ecstasy non ci metteva un secondo in più a rispondere: «Non so cosa sia di preciso, ma devo averlo inventato io venti anni fa, quando mescolavo roba di ogni genere». Poi ci fu la famosa volta in cui riportò gravi danni alla scatola cranica e quasi ci rimetteva le penne nel tentativo di cogliere una noce di cocco da una palma. In perfetto stile rock’n’roll, come piace a noi di Dillinger!
Icona viziata e viziosa
Oggi guardi le sue foto scattate negli anni ’70, che ti appaiono estremamente superinflazionate. Il tipico look della rockstar ribelle, viziata e viziosa, che se ne frega di tutto e tutti. Ma poi ci pensi un attimo e realizzi che questa roba l’ha inventata proprio lui, partendo da zero. Prima non esisteva, poi l’hanno copiata in tantissimi.