Da oggi i “caramba” possono vantare, nel loro organico, pure i cani robot. Il loro primo cane robot. Si tratta di una novità assoluta per l’Italia, prevista per “garantire gli standard di sicurezza del personale operante migliorandone l’efficacia operativa”. E’ quello che la “benemerita” fa sapere diramando una nota ad hoc.
Perchè “benemerita”?
A proposito… sapete perchè si parla di “benemerita”, termine che designa per antonomasia, l‘Arma dei Carabinieri? Tra le varie ipotesi si pensa che derivi dalla riconoscenza popolare, un aggettivo utilizzato per la prima volta nel 1864, riguardo ai Carabinieri, in sede parlamentare e poi diffusa nell’uso corrente. Nella relazione che il 24 giugno di quell’anno la Commissione Affari interni della Camera diresse al Governo si può infatti leggere: “L’interesse che tutti prendono perché l’Arma dei Carabinieri Reali (parte eletta dell’esercito) proceda di bene in meglio è in ragione appunto del pregio in cui essa è tenuta e degli indefessi e segnalati servigi che la rendono dovunque veramente benemerita del Paese”. Dall’800 al futuro, anzi… ai giorni nostri. Sì, perchè il futuro è già qui, fa parte delle nostre vite, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Saetta è infatti il cane robot da poco “arrulato”, chiamato così per rievocare il simbolo presente sulle fiancate delle autovetture di pronto intervento, con la tradizionale livrea blu e rossa dei carabinieri. I primi a poterlo utilizzare saranno gli artificieri di Roma.
Come funziona
Controllato da un’app presente su un tablet (comandabile fino a 150 metri di distanza), è in grado di muoversi anche su terreni impervi e non percorribili dai normali veicoli ruotati o cingolati. Con Saetta sarà possibile effettuare rischiose attività di ricognizione, come azioni anti sabotaggio al posto di militari specializzati, sfruttando le sue spiccate capacità di mobilità come quelle di salire e scendere da rampe di scale e aprire autonomamente porte rimuovendo ostacoli.
Caratteristiche peculiari
Il robot a quattro zampe è in grado di mappare luoghi attraverso avanzatissimi sistemi di rilevazione laser e termici, evidenziando la presenza di minacce. Riuscendo anche ad individuare, con l’utilizzo di una strumentazione dedicata, anche le più piccole tracce di esplosivo e di agenti chimici e radiologici. Il cane robotè in grado, con il proprio braccio robotico, di sportare ordigni, compresi i grossi petardi inesplosi. Quei “botti” che, ad esempio a Capodanno, minacciano l’incolumità dei cittadini soprattutto nelle aree urbane. In più non sporca, non abbaia e non gli devi dare i croccantini! Chissà se sarà anche in grado di capire le barzellette…
E i cani, quelli in carne ed ossa… che fine faranno?!?
Saetta è in grado di rifornire equipaggiamenti ai militari che dovessero essere impossibilitati a muoversi. Attraverso di lui si investe in un innalzamento degli standard di sicurezza complessivi anche in vista del Giubileo 2025. Una data fatidica che vedrà l’arrivo su Roma di milioni di pellegrini da tutte le parti del mondo. Si tratta di un passo importante legato alla costante attività di ricerca e sviluppo dell’Arma nell’ambito delle nuove tecnologie. Va specificato che Saetta viene introdotto non per sostituire le risorse umane o le unità cinofile ma per limitarne il rischio, agevolando la gestione delle situazioni operative più critiche.