Home CRONACA ULTIMA ORA Senatore e potenziale lobbista: si può fare! La maggioranza salva Gasparri

Senatore e potenziale lobbista: si può fare! La maggioranza salva Gasparri

Il caso curioso segnalato da Report per il ruolo di presidente di una società informatica di Maurizio Gasparri, ha fatto molto discutere.

I politici possono fare ciò che vogliono

Se la Giunta delle immunità parlamentari di Palazzo Madama dice che si può essere senatore e potenziale lobbista, allora si può fare. Non è stata riscontrata nessuna incompatibilità tra il suo ruolo di presidente della società di sicurezza informatica Cyberealm e il mandato di senatore. Nonostante il capogruppo di Forza Italia, non lo abbia dichiarato nella documentazione che ogni parlamentare deve produrre sulle sue attività private. La questione a favore di Gasparri è passata con i voti favorevoli della maggioranza, supportata dal senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto. Alcune opposizioni avrebbero voluto una maggiore documentazione per capire l’assetto societario e le effettive funzioni dell’azienda. Ma il centrodestra aveva fretta di chiudere in fretta un caso forse imbarazzante, su cui la premier Giorgia Meloni non ha speso parola.

“Report” può fare ben poco al parlamento

Il caso è stato riportato qualche settimana fa da un’inchiesta della trasmissione su Rai3, “Report”. E, almeno a livello parlamentare, è destinata a concludersi qui. La decisione della Giunta, infatti, non dovrà passare all’esame dell’Aula in Senato.

E la minoranza che dice?

Gli attacchi più schietti sono giunti dal Movimento 5 stelle, che fin da subito aveva denunciato perplessità sull’incompatibilità di Gasparri: «Oggi viene messo nero su bianco il fatto che un senatore della Repubblica possa contemporaneamente fare il lobbista per una società privata», attacca il capogruppo M5s Stefano Patuanelli, «Siamo di fronte a un precedente pericolosissimo per le nostre istituzioni e per l’assetto della democrazia».

La Schlein e le sue battaglie

La segretaria del Pd, Elly Schlein, interpellata dai cronisti a Montecitorio, sembrerebbe quasi aver dichiarato guerra, invitando il senatore a rinunciare ai suoi incarichi privati: «È un fatto clamoroso, una questione di opportunità politica. Maurizio Gasparri dovrebbe dismettere quella partecipazione. Lui era nella scorsa legislatura presidente dell’organo che oggi si è espresso, le regole le conosce». Schlein ha poi aggiunto: «Non c’è trasparenza su cosa faccia la società presieduta da Gasparri. Vorremmo capire chi sono i soci. Per questo motivo abbiamo chiesto supplemento di informazioni e non ci fermeremo finché non ci sarà chiarezza». Ma uno potrà fare quello che vuole o no?

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.