Uno scontro si è verificato nella serata di ieri quando un gruppo di studenti, precisamente 300 liceali, si sono riuniti in una manifestazione non autorizzata contro le politiche del governo Meloni. Gli studenti hanno alzato la voce per richiedere una scuola transfemminista, miglioramenti nella didattica, diritto allo studio e per esprimere il loro dissenso alla riforma proposta dal ministro che riguarda la collaborazione con docenti esterni, esperti del settore industriale, per rafforzare le competenze tecniche degli studenti. La folla “inferocita” ha cercato di raggiungere la Camera. La risposta del governo? Botte e manganellate per rimettere ordine. Complimenti… questo è proprio il modo giusto per dialogare con i giovani!
La rivolta degli studenti tra le vie dello shopping natalizio
L’incontro era stato programmato al Pantheon e annunciato sui social dai gruppi studenteschi. “Dalle scuole occupate alle strade. Non ci avete ascoltato. Bruciamo tutto”, questo il mood dell’iniziativa. Dopo un’assemblea pubblica, i manifestanti hanno iniziato un corteo diretto verso Montecitorio, dove si sono scontrati con la polizia antisommossa che ha bloccato loro l’accesso alla Piazza.
La polizia ha colpito gli studenti con manganelli
La situazione ha portato a momenti di tensione, con l’uso di fumogeni e slogan da parte dei manifestanti e interventi della polizia che ha colpito alcuni di loro con manganelli, provocando feriti. Dopo l’incidente, alcuni studenti si sono diretti verso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, continuando la manifestazione con fumogeni e slogan, ma senza ulteriori scontri.
Gli studenti chiedevano solo un confronto
Gli studenti hanno espresso la volontà di avere tavoli di confronto con il Ministero dell’Istruzione, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Città Metropolitana, e hanno chiesto al ministro Valditara di porre fine al silenzio, affermando, una volta tornata un pò di calma: “Chiediamo ascolto alle cariche del nostro Paese. Il vostro tempo è finito, ora c’è il nostro”.
Bufera sui social per l’accaduto: il commento della sinistra
Non è tardato ad arrivare il commento di un deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli: “Meloni, sei la dimostrazione di quanto il tuo governo non voglia dialogare con i giovani e che l’unica risposta che sei in grado di dare sono botte, manganellate e carcere”, ha scritto su Facebook.
Ha poi continuato: “Che pericolo rappresentavano degli studenti, la maggioranza minorenni, che volevano solo far sentire la loro voce davanti al Parlamento? Con la deriva autoritaria di questo governo non si può più manifestare davanti a Montecitorio. Presidente Meloni, hai dimenticato la tua storia, opposta alla mia, che quando eri giovane prendevi tu le manganellate; oggi il tuo governo ordina le manganellate e manda in carcere chi protesta. Perché questa violenza gratuita? Puoi venire in Parlamento a spiegarlo?”