Home CRONACA Mai più crisi di identità (elettronica)

Mai più crisi di identità (elettronica)

Per un italiano su tre, il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) è ancora un rebus. Il suo complesso meccanismo costituito da password, pin, otp e così via rimane per ora oscuro a buona parte dei cittadini over 70, ostici a prendere confidenza con computer e internet. La gestione di questo mondo telematico fa parte degli obiettivi del Pnnr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e sta particolarmente a cuore al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Un miliardo di applicazioni

Attualmente i due sistemi più usati sono lo Spid e la Carta d’identità elettronica (Cie), utili per effettuare diverse operazioni un tempo disponibili solo negli sportelli degli uffici pubblici. Per fare un esempio che dovrebbe avvicinare gli anziani a questa pratica, si può accedere a un’area riservata dell’Inps e verificare tutti i propri dati, coperti dalla privacy. Nel 2022 ci sono state un miliardo di operazioni di questo genere, che ha coinvolto il 36,4 % della popolazione. L’obiettivo del Governo è arrivare alla quota di 42,5 milioni di italiani dotati del sistema. Ma ci si trova a un impasse, dovuto ai progetti di trasformazione del settore annunciati dalla politica.

Stagnazione degli investimenti

Il punto è che si è parlato di abbandono dello Spid e di sviluppo delle Cie, così le principali imprese fornitrici del primo sistema (Aruba, Namirial, Infocert etc.) non si vogliono prendere il rischio di investire in un ambito con una data di scadenza. Non hanno tutti i torti, ascoltando il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti: «Dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e a promuovere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato». Il suo progetto è togliere ai privati la gestione delle identità elettroniche e riassorbirla in aziende pubbliche, per esempio Poste Italiana, partecipata al 64% dal ministero dell’Economia.

Fate largo a It Wallet

Il Governo Meloni si sta interessando anche a un’alternativa che porterebbe alla coesistenza di pubblico e privato, il sistema detto It Wallet, estenzione della già esistente app Io. Allineerebbe il Paese ad altri 27 Stati europei con sperimentazioni già avviate. It Wallet rappresenterebbe una sorta di portafoglio digitale e comprenderebbe la tessera sanitaria, la tessera di disabilità e, in una seconda fase, lo Spid, la Cie e la patente. Il vantaggio sarebbe quello portato dalla differenza di sicurezza tra Spid e Cie: invece di due livelli di sicurezza ne prevede tre e, mentre il primo è accessibile solo ai maggiorenni, la seconda si puà avere fin dalla nascita.

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