” Esasperati dalle multe fino a decidere di portare via l’autovelox?
Come spiegare altrimenti l’assurdo gesto di un gruppo di persone che a bordo di un autocarro Ape hanno portato via il Velo Ok che si trovava lungo via Burolo, nel comune di Bollengo , in provincia di Torino.
Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso tutta la sequenza dei fatti: i ladri, sono arrivati su un’Ape Piaggio, una Vespa e un motorino, hanno caricato il dispositivo nel cassone dell’Ape e sono fuggiti.
Il “velo-ok” è un termine colloquiale usato per indicare un dispositivo di sicurezza stradale, spesso noto come “finto velox” o “colonnina per il controllo della velocità”. Si tratta di un’apparecchiatura visiva arancione posizionata ai lati delle strade, progettata per simulare la presenza di un dispositivo di controllo della velocità, come un velox o un dispositivo simile.
Questi dispositivi sono principalmente dissuasivi: la loro presenza tende a indurre gli automobilisti a moderare la velocità, anche se non sono effettivamente equipaggiati con apparecchiature di rilevamento della velocità. Possono essere utilizzati come misura di sicurezza aggiuntiva in punti critici o nelle vicinanze di scuole, ospedali o zone residenziali, con l’obiettivo di ridurre l’eccesso di velocità e migliorare la sicurezza stradale.
Il velo-ok non è in grado di rilevare la velocità dei veicoli o di emettere multe, a differenza dei dispositivi reali di controllo della velocità. In genere, questi dispositivi possono essere dotati del velox vero e proprio solo in presenza di una pattuglia della polizia locale, che ne attiva la funzionalità per monitorare e registrare le infrazioni al limite di velocità.
Il loro utilizzo è controverso e ha generato discussioni riguardo alla loro efficacia reale nel moderare il comportamento degli automobilisti. Alcuni sostengono che possano risultare utili nel ridurre la velocità dei veicoli in determinate situazioni, mentre altri ritengono che possano essere inefficaci nel lungo periodo o addirittura generare confusione tra i conducenti. ”
Circa 10 mila multe da Agosto. Sono questi i numeri dell’ormai noto autovelox di Settimo Torinese, lungo la SS11, al confine con Castiglione.
C’è chi ne ha prese 10, 20, 30 e si ritrova con migliaia di euro da pagare.
C’è anche un operatore della Croce Reale di Venaria che racconta di averne prese 80: “Perché l’autovelox non sente la sirena” .
” Faccio quella strada – racconta un cittadino – tutte le mattine e guido sempre senza arrecare danni a nessuno. Sono in Italia da 15 anni e non ho mai preso un verbale in vita mia. Ora devo lasciare il mio intero stipendio al Comune di Settimo. Io credo che per strumenti simili le segnalazioni debbano essere fatte a dovere. Il palo con il velox non era segnalato. In più era nella curva, dietro un albero. Vuoi sensibilizzare il cittadino? Devi fare tutto a prova di scemo. Io mi ritrovo a dover pagare 2 mila euro al Comune e non sono un pirata della strada”.
“Ormai le segnalazioni ci arrivano tutti i giorni.”
Afferma un automobilista. Tante multe, tanti soldi da pagare…
“La cosa allucinante – prosegue – è che non viene neppure data la possibilità di rateizzare, devi pagare tutto entro 5 giorni altrimenti massimo entro 60 giorni con una maggiorazione del 30%. Non si può rateizzare, non lo so se è normale subire un ricatto simile. La Sindaca mi ha riferito che stanno cercando di capire come fare con queste multe reiterate. Poi, chiariamoci: io non ho fatto Schumacher, andavo a 95/98 km orari, qualche chilometro sopra il limite. Mi ritrovo con 2 mila e 500 euro da pagare, ho dovuto chiedere un prestito per sopperire a questa cosa. Io non abito a Settimo, lavoro a 70 km e ogni giorno faccio avanti e indietro. Per un bel po’ non potrà mettermi nulla in tasca dei soldi che guadagnerò lavorando”.
Talmente tante multe da gravare anche sul lavoro di chi le consegna…
“Una signora che lavora in posta – ci racconta uno dei multati – mi ha detto che dovranno far lavorare i postini la domenica per consegnare le multe”.
” Mi sono pietrificata – ci aveva raccontato qualche giorno fa una signora – sono andata dai vigili e mi hanno detto di questo velox, è dopo la curva, questo era dietro un albero, anche se ora è stato tagliato. Io lavoro e faccio sempre quella strada, esco sempre a Settimo o a San Mauro. Corro in continuazione su quella strada anche per prendermi cura dei miei genitori anziani. Ho preso 13 multe con la Jeep e 17 con la Skoda. Devo averne prese 3 o 4 al giorno, è angosciante. I vigili mi hanno detto che sono una trentina ma non mi sono arrivate ancora tutte, la prima me l’hanno data dopo un mese. La mia patente poi? 3 punti tolti per ogni multa, che faccio? La brucio?”.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato in risposta al question time, una settimana fa, alla Camera, che il Ministero sta finalmente definendo l’iter di adozione del decreto attuativo delle modalità di uso e collocazione degli autovelox, in elaborazione da 13 anni, e che conta di portare in conferenza unificata entro la fine di questo mese. Salvini ha sottolineato la necessità di porre fine al “far west” degli autovelox, aggiungendo che il decreto introdurrà vincoli omogenei e chiari sull’intero territorio nazionale, nella ferma convinzione che l’uso dell’autovelox sia fondamentale esclusivamente per la tutela della sicurezza e non per le esigenze di fare cassa da parte di qualcuno.
Stiamo lavorando – spiega – perché gli autovelox siano uniformati a livello nazionale e siano strumenti utili a salvare vite; non usati per rimpinguare le casse comunali. Un conto è piazzarli in punti sensibili, come scuole e tratti pericolosi; un altro è farlo dove nulla hanno a che vedere con la sicurezza, diventando una tassa occulta”.
“Abbiamo pronto lo schema di decreto interministeriale col quale gli autovelox saranno approvati e omologati uniformemente in tutta Italia e con cui saranno definite le condizioni per le installazioni e l’esercizio dei dispositivi, con regole certe, sanzioni giuste e diritto alla difesa dei cittadini”.
Basta tasse occulte
Una risposta che soddisfa gli interroganti: “Ci fa molto piacere che anche il ministro delle Infrastrutture consideri gli autovelox utili a evitare incidenti e salvare vite, sempre che siano posizionati in prossimità di punti sensibili come scuole o ospedali, e non strumento per estorcere denaro, con multe che, se non pagate subito, rischiano di diventare astronomiche”, dichiara Maurizio Lupi, leader di Noi moderati.
“Ma non è possibile – aggiunge, facendo un esempio – che in un Comune come quello di Milano ci siano 151 milioni di euro di multe, cioè quasi il 15% delle entrate globali del municipio, e che su 49,80 euro di multa ben 17,68 euro vadano per le spese di notifica. Noi siamo per l’educazione e la formazione dei cittadini, e non perché gli autovelox costituiscano una sorta di tassa occulta”.
Quali sono i principi che regolano la pubblica amministrazione?
Principi menzionati specificamente dalla legge n. 241/90 e sono, oltre al principio di legalità, cinque: economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza
Cosa significa che la pubblica amministrazione deve operare nel rispetto del principio del buon andamento?
Che cosa significa “Buon andamento”? Si tratta di un principio generale a cui deve uniformarsi la pubblica amministrazione, che prevede il rispetto dei criteri di economicità, rapidità, efficacia, efficienza, miglior contemperamento dei vari interessi, nell’adempimento dell’attività amministrativa.
Cosa significa che la pubblica amministrazione deve operare nel rispetto del principio di imparzialità?
Si tratta del principio in base al quale le pubbliche amministrazioni sono tenute a non privilegiare alcuno degli interessi coinvolti nel corso dell’attività amministrativa, bensì a valutarli nel confronto con l’interesse pubblico primario.
Cosa si impone alla pubblica amministrazione con il principio di ragionevolezza?
Per il principio di ragionevolezza gli atti amministrativi non debbono andare oltre quanto è opportuno e necessario per conseguire le finalità prefissate.
È assolutamente evidente e palese che l’utilizzo generalizzato degli autovelox sull’intero territorio nazionale, così come a livello locale, sia scollegato dalla loro ratio e dalla loro finalità , e che ciò ne determini, nella sua quasi totalità, allo stato attuale, l’ILLEGALITÀ, in quanto si palesa come un vero e proprio abuso ai danni del cittadino.
Stando così le cose si chiede al Governo in carica di intervenire tempestivamente per porre rimedio agli illeciti commessi dall’Amministrazione Pubblica negli ultimi anni , andando a condonare buona parte delle sanzioni a carico di tutti gli automobilisti italiani vessati da tali sanzioni ingiuste, illecite e illegali, in quanto viziate nella ratio e nel modus operandi.
Diversamente proponiamo ricorsi collettivi per porre fine al ” far west” degli autovelox, per riprendere le parole del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, rispetto alle quali ci auguriamo che ora seguano i fatti .
Fonti: giornalelavoce.it ansa.it