E’ arrivata un’ora fa la comunicazione a tutte le testate giornalistiche: arresti domiciliari a Tommaso Verdini, figlio dell’imprenditore Denis Verdini, padre del patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi, fratello di Francesca, la più celebre compagna fissa del vicepremier e politico Matteo Salvini.
La notizia non ci ha stupito
L’arresto, per noi di Dillinger, non ci coglie di sorpresa. Abbiamo frequentato spesso quell’ufficio, e conosciamo quel tipo di affari e mediazioni politiche che venivano fatte all’interno. Sempre al limite tra il legale e l’ illegale. Voti, appalti, incarichi, mediazioni. Matteo Renzi è una presenza fissa in quegli uffici. Ormai, dopo che è diventata ricco (e quest’anno non solo tra i politici), fa molti affari attraverso quella rete di contatti che è gestita da Tommaso ma che passa sempre da Denis, che nonostante la lunga pena che sta scontando tra carcere e domiciliari, non ha mai smesso di essere un punto di riferimento importante per la politica italiana e non solo.
Chissà cosa uscirà fuori da questa inchiesta
Ovviamente potrebbe essere un grosso danno anche per l’immagine di Salvini, ma il problema qui è che non vi è un’opposizione adeguata capace di sfruttare un’occasione simile. L’arresto ai domiciliari e non in carcere è già una buona notizia per la famiglia Verdini: vuol dire che la documentazione in mano a chi indaga, per ora, e diciamo solo per ora, non è molto solida e importante. Importanti sono i nomi, ma soprattutto i partiti, che questa inchiesta potrebbe coinvolgere.